23 maggio 1992, 30 anni fa la strage di Capaci

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Sono 30 quest’anno. Sono 30 lunghi anni che sono trascorsi dall’uccisione di Giovanni Falcone, della moglie Francesca Morvillo (l’unica magistrato donna a essere stata assassinata nella storia d’Italia) e dei tre agenti della scorta Antonio Montinaro, Rocco Di Cillo e Vito Schifani.

L’anniversario cadrà il 23 maggio prossimo, ma il Festival di Sanremo è l’occasione per ricordarlo a tutti attraverso la voce di Roberto Saviano, nella serata di giovedì 4 febbraio.

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Era il 23 maggio del 1992 Giovanni Falcone, direttore degli Affari penali del ministero di Grazia e Giustizia e candidato alla carica di procuratore nazionale antimafia, era appena atterrato all’aeroporto di Punta Raisi con la moglie Francesca Morvillo. Due minuti prima delle 18, sull’autostrada Trapani-Palermo, nei pressi di Capaci, l’esplosione di circa 500 chili di tritolo dentro a un canale di scolo li uccise insieme con gli uomini della scorta.

La prima auto blindata, con sopra i poliziotti Montinaro, Schifani e Dicillo, fu scaraventata oltre la carreggiata opposta di marcia, su un pianoro coperto di ulivi. La seconda Croma, guidata dallo stesso Falcone, si schiantò contro il muro di detriti della profonda voragine aperta dallo scoppio. L’esplosione divorò un centinaio di metri di autostrada.

Persero la vita tutti e quella strada squarciata che inghiottì l’uomo che era divenuto il simbolo della guerra al potere di Cosa nostra è scolpita nella memoria di chiunque.

57 giorni dopo, Cosa nostra ucciderà anche il magistrato Paolo Borsellino e cinque agenti della scorta.

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