5 curiosità sulle sale da gioco

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Quanti retroscena nasconde il mondo dei casinò? Le sale da gioco sono luoghi in cui si ritrovano gli appassionati di molteplici attrazioni diverse. Basta girare tra i tavoli per scorgere chi è intento a bluffare al poker, seguire le regole della puntata 21 + 3 al blackjack o affidarsi a qualche serie numerica strampalata per sperare di vincere alla roulette. Nel tempo questi giochi hanno visto accrescere notevolmente la loro popolarità, ma non tutti sanno come sono nati effettivamente i luoghi dediti all’intrattenimento. Si pensi che la prima vera sala è nata in Italia e che il termine stesso “casinò” deriva dalla nostra lingua e significa “piccola casa”. I primi giochi si svolsero a Venezia nella prima metà del XVII secolo e allora venivano accettate solo puntate molto importanti da parte degli avventori costretti al dress code, con tanto di maschere.

Intorno ai giochi da casinò sono sorte nel corso dei decenni innumerevoli leggende metropolitane e ancora oggi in molti si interrogano soprattutto sui segreti delle slot machine. Per vincere serve chiaramente un bel quantitativo di fortuna, ma il timore di truffe è venuto meno da quando in Inghilterra è stata stabilita una percentuale di ritorno minimo delle macchinette tradizionali, che ammonta al 70%. Prevedere quando la slot pagherà rimane impossibile, ma i più esperti sanno che quelle virtuali godono di un payout maggiore, con RTP che possono superare quota 96%. Si tratta d’altro canto di dati pubblici, allegati per legge tra le informazioni riferite ad ogni slot, ma non tutti vi fanno attenzione.

Tanti sono stati i record registrati nelle sale o a distanza. Nel caso del poker, però, bisogna tornare di parecchio indietro nel tempo per risalire alla partita più lunga della storia, datata 1881. Si giocava in Arizona, nel seminterrato del Bird Cage Theatre. I partecipanti arrivarono a giocare esattamente per 8 anni, 5 mesi e 3 giorni, senza osservare mai delle vere e proprie pause, facendo circolare in tutto almeno 10 milioni di dollari di mano in mano.

Nel gioco, si sa, la sorte ricopre un ruolo fondamentale. In molti casi la sfortuna assale i giocatori più convinti, ma nell’ambiente si rincorrono anche voi di successi incredibili. Nel 2004 Ashley Revell, giocatore professionista, ebbe la pensata di puntare tutto ciò che aveva, vestiti compresi, su un unico giro alla roulette. O tutto o niente, insomma. Per sua fortuna l’esito della ruota fu benevolo e Revell vinse il doppio di quanto giocato, per un totale di 270.600 dollari. Un rischio senza precedenti nella storia del gioco, che nessun addetto ai lavori consiglierebbe mai di correre, nemmeno ai più navigati.

Come anticipato, infatti, il tonfo è sempre dietro l’angolo. Ne sa qualcosa l’ex parlamentare britannico Robert Maxwell, capace di perdere un milione e mezzo di sterline nel giro di appena 3 minuti, giocando proprio alla roulette. Maxwell fece azionare simultaneamente 3 ruote, senza raccogliere nemmeno un risultato favorevole. Forse è anche per questa cattiva gestione della disponibilità economica che le sue società hanno dovuto presentare domanda di fallimento negli anni ’90, portando in dote debiti da centinaia di milioni di sterline. Maxwell morì in circostanze poco chiare e ancora oggi ci si interroga sulle cause della sua morte. Per quanto riguarda la sua avventatezza di fronte al tavolo verde, invece, non ci sono dubbi.

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