A Bologna fiori per la Casa Gialla Ageop, e si farà un giardino
BOLOGNA – “Per fare tutto ci vuole un fiore”. Ci vuole un fiore anche per migliorare la qualità della vita dei bambini ospiti con le loro famiglie di Casa Gialla, la struttura di Ageop Ricerca che dà accoglienza ai piccoli ammalati di tumore in cura al Policlinico Sant’Orsola di Bologna per i periodi di terapia in day hospital. Per questo, la sfida lanciata da Ageop per la giornata mondiale contro il cancro infantile, in programma il 15 febbraio, è raccogliere con la campagna ‘Lottoanchio’ di quest’anno 30.000 euro per l’acquisto del giardino della Casa Gialla. In realtà, in primavera l’associazione, nata negli anni ’80 per volontà di alcuni genitori di bambini ammalati di tumore, è attesa dalla sfida più complessa: chiudere con il rogito la pratica di acquisto definitivo dell’edificio di via Massarenti (che ospita al momento cinque famiglie), un’operazione da un milione di euro (finora ne sono stati raccolti 218.000 euro).
“Per questa raccolta fondi volevamo avere un obiettivo raggiungibile. È chiaro che quando andremo a rogito lo faremo per tutto. Difficilmente riusciremo a raccogliere un milione di euro, ma siamo abituati a fare i debiti per raggiungere i nostri obiettivi. Più fondi riusciamo a raccogliere, più possibilità abbiamo di portare a casa la partita”, spiega la direttrice Francesca Testoni, illustrando i dettagli della campagna che parte in queste ore sulla piattaforma ideaginger.it. “Ogni contributo è ben accetto”, anche pochi euro, assicurano da Ageop, che, però, ha pensato di offrire la possibilità a chi farà donazioni più consistenti di lasciare un’impronta nel giardino di Casa Gialla: donando 50 euro potrà avere un fiore con il proprio nome piantato nelle aiuole del giardino, con 100 euro si potrà donare un albero.
“Il tema affrontato quest’anno dalla giornata mondiale contro il cancro infantile è quello dell’accesso alle cure, in particolare alle migliori cure. Un diritto spesso negato per bambini provenienti dalle aree più povere. Per questo, la Casa gialla e il suo giardino sono attinenti al tema di quest’anno, perché con la Casa gialla diamo l’opportunità a bambini di avere accesso alle cure migliori”, evidenzia Testoni. “Non è solo accoglienza alberghiera. Se la casa permette la vita, il giardino rappresenta la qualità della vita. Per questi bambini giocare all’aperto è desiderio più grande”, assicura. Non solo, la possibilità di accedere alle cure in day hospital grazie alla disponibilità di alloggi fuori dall’ospedale per chi viene da fuori città, consente di liberare posti in reparto e offrire le cure a un numero maggiore di piccoli pazienti.
“Abbiamo intenzione di approfondire l’azione sull’oncologia pediatrica, sviluppando la sinergia tra le strutture sanitarie e il volontariato per spingere sulla continuità assistenziale, creando percorsi che non lascino mai momenti di isolamento per i bambini e le famiglie. Per questo è necessario studiare il modo di organizzare l’assistenza sempre più a domicilio per quella parte della terapia che non prevede obbligatoriamente il ricovero o il day hospital”, assicura l’assessore regionale alla Sanità Raffaele Donini. “Il progetto di Casa gialla ci fa vedere cos’è il futuro, uscire dalle mura dell’ospedale, che ha delle rigidità irrinunciabili”, osserva Chiara Gibertoni, direttrice del Policlinico. “Casa Gialla rappresenta un supporto fondamentale per garantire un percorso di guarigione più sereno e più rapido. Un’esperienza che stiamo cercando di mutuare per l’adulto con la Fondazione Sant’Orsola e che ci insegnerà come fare medicina nel futuro”, evidenzia Gibertoni. La campagna ‘Lottoanchio’ è supportata anche dal Comune di Bologna e da Ascom. “Abbiamo sempre più bisogno che la coprogettazione diventi la cifra della collaborazione tra il Comune e terzo settore”, sottolinea l’assessore alla Politiche per il terzo settore Marco Lombardo. “E’ stato un anno difficile per le imprese, ma in una comunità come la nostra non può venire a mancare l’attenzione a chi porta avanti progetti come questo”, garantisce il direttore di Ascom, Giancarlo Tonelli. La campagna di Ageop sarà scandita da diverse iniziative: una lotteria, che sarà presentata il 10 febbraio, l’illuminazione con il colore dell’associazione, il verde, del Palazzo del podestà il 15, i ‘supereroi’ di edilizia acrobatica, la ‘lasagnotta’ acquistabile in molti ristoranti della città per sostenere la raccolta fondi, fino all’appuntamento in piazza Maggiore a fine marzo (Covid permettendo).
Infine, mentre la campagna vaccinale procede non senza qualche difficoltà a causa dei ritardi nelle forniture da parte delle casa farmaceutiche, Testoni chiede di inserire i familiari dei piccoli in cura, esposti per le loro fragilità ai rischi della malattia, tra le persone da immunizzare in via prioritaria. “I vaccini che ci sono al momento non sono usufruibili dai bambini. Questo fa sì che per noi sia fondamentale la vaccinazione dei care givers”, fa sapere la presidente di Ageop. “Ad oggi non abbiamo possibilità di vaccinare le persone con età inferiore ai 16 anni. Non appena arriveranno dosi di vaccini a sufficienza, si passerà alla popolazione più vulnerabile e dovremmo farci carico anche dei care givers“, conclude Donini.
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