A Milano l’orchestra sinfonica è 4.0: addio spartiti, benvenuto QR-code

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Unico obiettivo, dunque, tornare a vivere le emozioni della musica dal vivo, coniugando tradizione e modernità

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MILANO – Addio ai programmi cartacei e agli spartiti dei maestri. Al loro posto QR-code e leggii elettronici. E’ l’Orchestra Sinfonica 4.0 di Milano. Innovazione e sicurezza sono le parole d’ordine del progetto: “L’orchestra 4.0 era un mio pallino- afferma Ambra Redaelli, presidente della Fondazione Orchestra Sinfonica e Coro Sinfonico di Milano ‘Giuseppe Verdi’ e membro della task force Impresa 4.0 di Assolombarda- sono un’imprenditrice e ho sempre avuto grande fiducia nella tecnologia, la considero un’alleata anche nell’ambito della musica colta”.

A sostenerla nell’iniziativa, oltre ad Assolombarda, il Politecnico di Milano, che ha realizzato un flusso laminare di aria filtrata che dal soffitto scende verso il pavimento purificando costantemente l’aria nella stanza, e l’università Bicocca, con la quale è in corso uno studio per la costruzione di barriere, di materiale leggero e trasparente, che non ostacolino il suono e permettano ai musicisti di vedersi fra loro, guardare il direttore d’orchestra e il pubblico. A questo si aggiunge un software che calcola i posti disponibili garantendo il distanziamento sociale: “Così facendo l’Auditorium potrà accogliere fino a 220 spettatori singoli o fino a 370 in caso di congiunti” assicura Redaelli.

Unico obiettivo, dunque, tornare a vivere le emozioni della musica dal vivo, coniugando tradizione e modernità. E proprio con l’hashtag #MilanoRisuona l’Orchestra Sinfonica di Milano ‘Giuseppe Verdi’ procede nel suo percorso verso le “opportunità offerte dalla digitalizzazione”: “Abbiamo reso possibile la nascita di una nuova concezione di orchestra, in grado di vivere e ‘risuonare’ anche durante questi mesi difficili garantendo un futuro ai propri componenti e al proprio pubblico. Mesi fa, durante la fase due, abbiamo fatto passi in avanti, mettendo il digitale al servizio della musica anche nella sua dimensione live– continua la presidente Redaelli – Già durante il lockdown un grande risultato lo avevamo raggiunto creando una playlist su Spotify per le attese in coda al supermercato, per le ore passate in smart working, per i ragazzi impegnati nello studio a casa, e molte altre, ottenendo un eccellente riscontro da parte degli utenti, incrementati di più del 30% in un mese. Ora quegli stessi giovani, tra i 22 e i 35 anni, hanno scoperto la musica sinfonica e sono stati i primi a correre in Auditorium alla riapertura”.

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