Acquapendente, il borgo del Lazio considerato la Gerusalemme d’Europa

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Acquapendente è il nome di uno splendido borgo situato nel Lazio. Più precisamente nella provincia di Viterbo, una zona conosciuta come Tuscia e dalle mistiche origini etrusche. Una cittadina incantevole e immersa nel verde dei boschi del territorio in cui prendono vita cascate fluenti e sensazionali.

Ma ciò che dona a questo paesino un tocco assolutamente spirituale è quello che lo collega con la Città Santa per eccellenza: Gerusalemme. I motivi sono connessi a un’interessante storia che vi stiamo per raccontare, non prima però, di avervi illustrato tutto quello che c’è da ammirare in questa città del viterbese.

Pur essendo un borgo di minute dimensioni, Acquapendente regala ai visitatori un patrimonio di testimonianze artistiche, archeologiche e culturali non indifferenti. Si trova racchiusa in quel che resta di una cinta muraria ad impianto medievale, che custodiva al suo interno edifici religiosi e monumenti di particolare bellezza.

Degne di nota sono sicuramente le Torri di di Acquapendente: la Torre Julia de Jacopo e la Torre dell’Orologio. La prima costituiva l’antico ingresso della città, mentre la seconda era parte del castello imperiale di Federico Barbarossa. Ma continuando l’esplorazione di questo borgo dal fascino arcaico, sicuramente verrete catturati anche dall’elegante Chiesa di San Francesco, che si distingue per l’imponente campanile rinascimentale e il portale risalente al XI secolo.

Spingendovi un po’ più a fondo tra i vicoli incantati di Acquapendente, avrete modo di contemplare anche palazzi storici raffinati. È il caso del Palazzo Viscontini, di grande rilievo archeologico grazie al suo stile prettamente rinascimentale, e il Palazzo Comunale di Acquapendente dove invece regna sovrano un lineare stile neoclassico.

Palazzo Comunale Acquapendente – Fonte: iStock

Ma perché Acquapendente viene considerata la Gerusalemme d’Europa in competizione con la bella Sarajevo? Sembrerebbe che proprio in questo borgo in provincia di Viterbo, ci sia la prima riproduzione del sepolcro di Cristo fuori dalla Terra Santa. Certo è che Acquapendente, nel Lazio, ha ha la sua meravigliosa basilica del Santo Sepolcro e in cui sono custoditi tesori di inestimabile importanza.

basilica di acquapendente lazio

Basilica del Santo Sepolcro – Fonte: iStock

La leggenda racconta che un cimelio così notevole sia racchiuso in questa città a causa di Matilde di Westfalia (895-968), madre di Ottone I il Grande. Sembrerebbe che la sovrana fosse in viaggio dalla Germania verso Roma e che, una volta giunta in questo misterioso borgo del viterbese, fu costretta a fermarsi a causa dei suoi muli che decisero autonomamente di inginocchiarsi. Durante la notte fece poi un un sogno premonitore che le ordinò la costruzione di una chiesa dedicata al Santo Sepolcro proprio ad Acquapendente.

E fu per questa ragione che nel X secolo venne edificata questa emozionante basilica che al suo interno ospita un’edicola con le sembianze del Santo Sepolcro di Gerusalemme. Una delle cripte romaniche più importanti mai realizzate, un gioiello dell’arte medievale e ancora magistralmente conservato. Inoltre, all’interno viene mantenuto un tabernacolo ornato da pietre incastonate che, secondo la tradizione, sarebbero state bagnate dal sangue che perse Cristo durante la Passione.

Ma Acquapendente è una meta ideale anche se si cerca un intimo contatto con la natura. A pochi passi da essa infatti, i boschi si esprimono in tutto il loro fascino misterioso. Tra questi vale la pena fare una salto al fatato Bosco Monumentale del Sasseto, dove i massi lavici si fanno spazio tra la natura verde smeraldo assumendo seducenti forme contorte. Infine, da queste parti sorge anche un mausoleo progettato alla fine dell’800 che, grazie alla foresta circostante, esprime una forza antica ed enigmatica.

bosco del sasseto viterbo

Bosco del Sasseto – Fonte: iStock

Acquapendente, nel Lazio, è quindi uno di quei borghi meno conosciuti del nostro straordinario Paese in cui conviene davvero fare un salto. Sia per entrare in contatto viscerale con una storia datata, ma assolutamente di valore, sia per perdersi nell’incanto della sua natura rigogliosa e che qua si esprime in tutto il suo ardore, grazie a elementi che sembrano frutto di magia.

Da Si Viaggia

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