Addio a Gino Strada. È morto a 73 anni il fondatore di Emergency, uomo di pace e medico dal cuore grande

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Ci ha lasciati Gino Strada, medico, uomo di pace e storico fondatore di Emergency, l’associazione umanitaria nata nel 1994 per offrire aiuto alle vittime della guerra e della povertà in circa 20 Paesi del mondo. Il padre di Emergency aveva 73 anni. A dare il triste annuncio la figlia Cecilia (ex presidente dell’Ong fondata dai genitori), anche lei impegnata in diverse missioni umanitarie. 

Amici, come avrete visto il mio papà non c’è più. – scrive Cecilia su Facebook  – Non posso rispondere ai vostri tanti messaggi che vedo arrivare, perché sono in mezzo al mare e abbiamo appena fatto un salvataggio. Non ero con lui, ma di tutti i posti dove avrei potuto essere…beh, ero qui con la ResQ – People saving people a salvare vite. È quello che mi hanno insegnato mio padre e mia madre. Vi abbraccio tutti, forte, vi sono vicina, e ci sentiamo quando possiamo.

Proprio questa mattina su La Stampa è stato pubblicato il suo ultimo articolo dal titolo “Così ho visto morire Kabul”, in cui racconta le terribili vicende della capitale Paese mediorientale, martoriato da anni di guerra e finito di recente di nuovo in mano ai talebani. Nel suo ultimo articolo traspare tutto il suo amore nei confronti di una terra a cui era legatissimo e che ha voluto raccontare fino all’ultimo giorno della sua esistenza.

Dopo la notizia della morte di Gino Strada, in pochi minuti i social sono stati inondati di messaggi di cordoglio e di affetto nei confronti di questo medico dal cuore d’oro, che lascia un vuoto incolmabile in tutti noi.

Uomo di grande coraggio, determinazione e straordinaria generosità, Gino strada è stato un dono per l’umanità. Tra le lezioni più belle che ci ha insegnato vogliamo ricordarne una: 

Se uno qualsiasi di noi esseri umani sta in questo momento soffrendo come un cane, è malato o ha fame CI DEVE riguardare tutti, perché ignorare la sofferenza di un uomo è sempre un atto di violenza, e tra i più vigliacchi.

Grazie di cuore per la tua lezione di umanità, Gino. Ci mancherai. Buon viaggio! 

 

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