Addio ad Alber Elbaz, il designer gentile che ha guidato Lanvin nel nuovo millennio
Si è spento ieri all’American Hospital di Parigi Alber Elbaz, direttore creativo della maison Lanvin dal 2001 al 2015 che da pochi mesi aveva iniziato un'interessante nuova avventura in partner con Richemont: AZ Factory, un progetto, nato con l'intento di una moda contemporanea soprattutto in termini di minimalismo chic abbinato alla tecnologia e di inclusività e rispetto per il tema della sostenibilità.
La notizia della sua scomparsa è arrivata proprio con una nota ufficiale da questa nuova realtà della moda internazionale. «È stato con shock», ha commentato il presidente di Richemont, Johann Rupert sottolineando come Alber Elbaz in tutto il fashion system fosse riconosciuto come «una delle figure più brillanti e amate». Merito di un mix speciale di «intelligenza, sensibilità, generosità e creatività sfrenata», specchio di un «uomo di eccezionale calore e talento» con una «visione singolare», che con «il suo senso della bellezza e l’empatia» ha lasciato un’impronta indelebile.
Premiato negli ultimi 15 anni con onorificenze che spaziano dal Premio Internazionale, Council of Fashion Designers of America (2005) a quelle di Cavaliere della Legion d'Onore e ufficiale della Legion d'Onore (2007 e 2016), fino a una laurea honoris causa del Royal College of Art (2014), Alber Elbaz era entrato anche nella Time 100 (2007).
Disegnava fin da quando era bambino (si dice avesse iniziato a 7-8 anni), ma si era formato a New York tra il 1985 e il 1995, prima di iniziare la sua carriera in Guy Laroche e di ricevere ben presto la sua prima nomina a direttore creativo (in Yves Saint Lurent, dove è rimasto fino al passaggio dell'azienda a Gucci). La sua pagina di storia della moda più lunga, però, l'ha scritta in Lanvin per 14 anni. Qui non solo ha traghettato l'allure di una delle più importanti maison francesi nel nuovo millennio, cogliendo subito lo spirito più fresco e leggero di un'era che si sarebbe presto distinta per la sua cultura fluida e inclusica, come per un linguaggio empatico e simpatico fortemente influenzato dai social e da un nuovo modo di fare networking. Non a caso, il brand si è aperto sotto la sua direzione a divrse collaborazione anche in chiave street style e fast fashion, sempre mantenendo la propria autenticità e anzi, trovando nuovi modi di proporre la sua femminilità delicata, elegante, etera ma anche spiritosa, smart. Il tutto in un percorso che vede uno sei suoi momenti più emozionanti in due grandi mostre: Alber Elbaz / Lanvin: Manifeste, tra foto, schizzi e modelli alla Maison Européenne de la Photographie di Parigi e quella dedicata a Jeanne Lanvin a Palais Galliera Musée de la Mode de la Ville de Paris.
Amatissimo dalle sue muse e dalle star che hanno avuto modo di vestire le sue creazioni sul red carpet, Alber Elbaz ha trovato una sintonia particolare con Natalie Portman, con cui ha conitnuato a collaborare anche dopo l'uscita da Lanvin.