“Adesso vi faccio vedere…” ma alla fine Renzi si tiene Bonafede (e qualche posto in più)

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matteo renzi

L'editoriale di Nico Perrone per DireOggi Share on facebook Share on twitter Share on whatsapp Share on email Share on print

ROMA – Comunque una giornata della verità, quella vissuta oggi al Senato dove si sono votate, e respinte, le due mozioni di sfiducia contro il ministro ‘grillino’ della Giustizia, Alfonso Bonafede. “Sarà il discorso più difficile della mia vita politica” aveva detto Matteo Renzi, leader di Italia Viva, incontrando i suoi senatori prima del dibattito in aula. Grande attesa e alla fine grande delusione. Renzi e la sua pattuglia di senatori hanno votato con la maggioranza, non se la sono sentita di segare il ramo sul quale anche loro stanno.

Bonafede è salvo, la Lega di Salvini, che ha convinto tutto il centrodestra a seguirlo nella battaglia per far cadere il Governo Conte, incassa un’altra sconfitta. Esce rafforzato, alla fine, il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, che ha seguito tutta la discussione in aula con la mascherina ben posizionata. Questo quanto si è visto sulla scena, dietro le quinte la partita si è svolta ieri sera. Con il ‘faccia a faccia’ tra Maria Elena Boschi prima col capo di gabinetto e poi con lo stesso Conte. Visibilità e più peso politico, questo chiedeva Renzi per non far venire giù tutto il cucuzzaro. Ore e ore di discussione, alla fine facce distese e sorrisi. Che cosa ha incassato il senatore di Scandicci? A sentire varie fonti parlamentari, non è alle viste un rimpasto di governo. Bisognerà aspettare un pochino, altrimenti sarebbe subito manifesto l’incasso ottenuto. I ‘cattivi’ parlano di un possibile scambio tra la ministra Bonetti, in quota Italia Viva, proprio con Boschi. Altri indicano in Gennaro Migliore il prossimo nuovo sottosegretario alla Giustizia, anche se c’è un piccolo problema: la quota è al massimo, stando alle norme se entra lui deve mollare qualcun altro (Scalfarotto sempre di Italia Viva?). Più probabile, se dovesse andar male il collocamento a palazzo Chigi, la conquista di qualche presidenza di Commissione parlamentare. Il Governo dunque va avanti, non sarà un cammino semplice visti i tanti problemi che il Paese deve risolvere. Come non verranno meno gli agguati di chi vuol contare e decidere sulla collocazione delle tante risorse messe in campo. Sempre che tutto regga, che l’attacco della banda dei Paesi del Nord Europa, Olanda e Austria in testa, non porti allo stallo, al blocco del mega finanziamento di 500 miliardi di euro messo in campo da Germania e Francia, che l’Italia punta comunque ad raddoppiare. Ma se da adesso a fine giugno continueranno le proteste di chi ancora non ha visto niente e non ce la fa più ad andare avanti, difficilmente la maggioranza di Governo reggerà l’urto.

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