VIDEO | Agende piene per i parrucchieri di Palermo: “Riapriamo in sicurezza”
- Salvo Cataldo
- 18/05/2020
- Sicilia
- s.cataldo@agenziadire.com
Le modalità di riapertura sono state in bilico fino all'ultimo ma alla fine saloni da barba, parrucchieri e centri estetici hanno potuto rialzare la saracinesca Share on facebook Share on twitter Share on whatsapp Share on email Share on print PALERMO – Agende fitte di appuntamenti e gestione sincronizzata dei clienti, con mascherine sempre al volto e igienizzanti a portata di mano. Le modalità di riapertura del settore servizi alla persona sono state in bilico fino all’ultimo ma alla fine saloni da barba, parrucchieri e centri estetici hanno potuto rialzare la saracinesca: a Palermo le agende erano già piene da giorni e si aspettava solo il via libera ufficiale affinchè forbici, phon e rasoi tornassero a dire la loro per un segmento che rappresenta una grossa fetta di quel ‘popolo delle partite Iva’ che tanto ha sofferto la crisi economica provocata dal coronavirus. “Riaprire con la massima attenzione alla sicurezza ha comportato un grosso sforzo in termini di organizzazione – racconta alla Dire Naty Punzo, hair stylist che a luglio ha aperto il suo salone di via Sicilia, zona residenziale della città -. Abbiamo preso tutte le precauzioni: dalla sanificazione al gel igienizzante, fino ai prodotti monouso come guanti, mascherine e kimoni”. L’ok al Dpcm e la seguente ordinanza del presidente della Regione Nello Musumeci, però, sono arrivati in tarda serata “ma intanto – aggiunge – ci siamo organizzati per la sicurezza nostra e delle nostre clienti. L’agenda? Fortunatamente è piena”. Stesse precauzioni nella vicina via La Marmora, dove Vicyo Palmeri gestisce ‘l’Atelier della Bellezza’: “Ricominciamo da capo e saranno sacrifici più di prima – è la premessa con la Dire -. Speriamo di riuscire a far sopravvivere l’azienda ma speriamo anche che il governo ci venga incontro per le spese che siamo chiamati a sostenere“. Mascherine, visiere e prodotti igienizzanti hanno un costo, infatti, “e li abbiamo acquistati con le nostre forze – aggiunge Palmeri -, senza nessun aiuto da parte dello Stato nonostante il lungo lockdown”. Il planning però è pieno fino a metà giugno: “Tante clienti ci hanno contattato sui social e così abbiamo riempito l’agenda ma prima – conclude – lavoravamo in quattro e adesso siamo soltanto in due”. Agenda piena anche per i saloni da uomo: “Sono stati mesi molto duri ma riaprire è un segnale di speranza, significa provare a farcela”, sorride Vincenzo Lipari che gestisce il suo salone di via Sampolo, nella zona del porto e prende in prestito il motto dei giorni più duri dell’emergenza Covid: “Andrà tutto bene, siamo fiduciosi”. Anche in questo caso ingressi contingentati, mascherine, sanificazione e nastri adesivi fissati a terra per delimitare le zone-clienti: “Siamo rimasti con il fiato sospeso fino a ieri sera ma alla fine è arrivata la firma del premier Conte e l’ordinanza del governatore Musumeci – racconta alla Dire -. Siamo sold-out, agenda piena per tutta la settimana”. Guarda al bicchiere mezzo piano Confesercenti Sicilia: “Finalmente siamo tornati al lavoro e lo abbiamo fatto con il massimo della sicurezza – afferma alla Dire Nunzio Reina, responsabile dell’area benessere dell’associazione e titolare di un’attività in pieno centro a Palermo: “Il nostro locale viene sanificato ed è pronto da oggi ad accogliere i clienti che già nei giorni scorsi hanno prenotato. È il primo giorno di lavoro dal 9 marzo, quando è cominciato il lockdown, e i nostri negozi sono rimasti chiusi, ma purtroppo in questi due mesi qualcuno ha continuato ad esercitare la propria attività abusivamente. Nel nostro settore sono stati tanti i casi, io stesso mi sono impegnato quotidianamente per lanciare l’allarme”. Reina infatti ricorda che “mentre centinaia di saloni erano chiusi, gli abusivi si sono recati più volte nelle case dei clienti mettendo a repentaglio al propria salute e quella altrui. Oggi – prosegue – si ritorna alla ‘normalità’, garantita da chi crede in questo lavoro e alla propria professionalità. Nella nostra attività abbiamo inoltre deciso di non aumentare i prezzi: non si deve approfittare di questa situazione, nonostante le difficoltà. Ma lo Stato deve aiutarci – conclude – annullando la tassazione per questo 2020, perchè l’anno è ormai andato perso”. LEGGI ANCHE:
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