Al via su Canale 5 la 37^ edizione di “Striscia la notizia”

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Tempo di Lettura: 3 minutiMILANO (ITALPRESS) – “Con la morte della verità tutto viene letto come un complotto e il vero non incuriosisce più”. Parola di Antonio Ricci che ha battezzato la 37esima edizione di ‘Striscia la notizià, al via lunedì 23 settembre, alle ore 20.35 su Canale 5, ‘La voce della complottenzà. E di complotti si parla tanto […]

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MILANO (ITALPRESS) – “Con la morte della verità tutto viene letto come un complotto e il vero non incuriosisce più”. Parola di Antonio Ricci che ha battezzato la 37esima edizione di ‘Striscia la notizià, al via lunedì 23 settembre, alle ore 20.35 su Canale 5, ‘La voce della complottenzà. E di complotti si parla tanto nella conferenza con il papà storico della trasmissione, e i primi due conduttori del Tg satirico: la veterana Michelle Hunziker e il “quasi” esordiente Nino Frassica sedutosi al bancone per 4 puntate nel 2005 con Mino Reitano e Nino D’Angelo. Non si può non cominciare con il caso del momento, quello dell’ex ministro Gennaro Sangiuliano e Maria Rosaria Boccia, che in virtù dell’intelligenza artificiale vediamo perfino baciarsi. “Pensavo che non saremmo riusciti a prendere in giro Sangiuliano, invece lei sta mettendo ancora fieno e per una settimana potremo parlare ancora di questa storia. Non so fino a quando, però, perchè poi la satira diventa accanimento terapeutico”, dice Antonio Ricci che, però, ai complotti non crede. “Si può pensare che lei è una Mata Hari. Invece Sangiuliano, poraccio, si è invaghito di questo corazziere biondo e se non si fosse fatto ingarbugliare non ci sarebbe stato alcun complotto”, continua. Del resto, sottolinea ancora, ormai “i complotti ci sono, ma l’Italia è il Paese del fallo di simulazione e una repubblica fondata sul fotoromanzo”.
“Qualunque battuta fai contro il Governo diventa immediatamente un complotto, mentre facciamo solo il mestiere dei giornalisti: se fossi il presidente del Consiglio non mi arrabbierei”, aggiunge l’autore ligure tornando ai fuori onda di Andrea Giambruno, ormai ex compagno di Giorgia Meloni. “C’è stata una piccola microtempesta, falsa – rincara -. Non gli ho scritto io il testo, non l’ho messo a condurre la trasmissione. Una cosa sola abbiamo fatto: non tenere nascoste le notizia. E non è che dopo 700 fuorionda mandati in onda avessi bisogno di un permesso”. Tra le notizie che Striscia seguirà ci sarà anche la disputa Conte-Grillo sul Movimento 5 stelle: “Se continuano così non potremmo non fare qualcosa”. Mentre sul caso Toti, da ligure, Ricci commenta: “I complottisti dicono sia una vendetta di Toti verso il centro destra. E’ vero che ha patteggiato lui, ma ha patteggiato anche la Procura per cui bisogna andare cauti con i giudizi. Io non mi sono fatto un’idea, perchè pur girando per Genova non sapevo chi fosse Spinelli, addirittura pensavo fosse livornese per i suoi trascorsi da presidente (del Livorno calcio, ndr)”. A confezionare i servizi con le notizie quest’anno torna la squadra di sempre con Dario Ballantini che indosserà i panni del generale Roberto Vannacci (in divisa ma pronto a scatenarsi sulle note di ‘Pedrò di Raffaella Carrà).
Arrivano anche altri personaggi: Fabio Caressa e la figlia Eleonora che consegneranno ‘Gli Oscar dei Caressas’, il comico Antonio Ornano nei panni di ‘Socialman’, Roberto Da Crema (il Baffo) con la rubrica ‘Robe dell’altro mondò, e il creator digitale Il grande flagello. A contribuire arrivano anche il giornalista d’inchiesta Fabrizio Gatti, famoso per i suoi servizi da infiltrato, e Dagospia. Nuova anche la coppia sul bancone, la ‘velinà genovese Beatrice Coari e il ‘velinò 37enne Gianluca Briganti, con un uomo che torna dopo le presenze di Elia Fongaro e Pierpaolo Pretelli. L’intento è sempre quello di fare “buona televisione: 37 edizioni sono tante ma noi continuiamo a stare sul pezzo e mantenerci giovani”, aggiunge Ricci che dovrà vedersela in access prime time con un altro concorrente. “L’ingresso della Nove con Amadeus può cambiare gli equilibri, ma dà anche stimoli nuovi. Potrebbe anche che possa ampliarsi la platea degli spettatori che negli anni sono diminuiti. Credo, però, che i due litiganti saranno Amadeus e De Martino. Noi non siamo preoccupati ma incuriositi”, ammette sornione Ricci per passare all’attacco dei “pacchi” e della Rai. “A Striscia facciamo servizio pubblico, Rai1 non lo fa. Uno dei problemi dell’Italia è la ludopatia e il fatto di far diventare un verbo i numeri fortunati, è un promo alla ludopatia” dice specificando che non tornerà ad attaccare ‘Affari tuoì. “Abbiamo già fatto i nostri servizi sulle strane statistiche, i tribunali ci hanno dato ragione ma continuare questo tipo di guerra significa fare pubblicità all’altra trasmissione”. E sulla vittoria di ascolti della Rai della scorsa stagione nella fascia di Striscia, rimarca: “Come dissi un anno fa, quella è stata una stagione sperimentale: per un lungo periodo abbiamo chiuso alle 21,20 senza allungarci. La Rai chiudeva (l’access, ndr) alle 21,30 e Amadeus ha avuto un gran successo ma senza toglierci pubblico. Comunque Striscia è il programma più visto di Mediaset per 6 giorni la settimana e va bene così”.

foto: ufficio stampa Mediaset

(ITALPRESS).

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