ALL’Università di Palermo lancio del tocco per i neolaureati magistrali
PALERMO (ITALPRESS) – Si chiude la porta dell’Università, si apre il portone del mondo del lavoro. Un momento che gli studenti neolaureati hanno festeggiato con il tradizionale Graduation day, svoltosi nel campus di viale delle Scienze e suggellato, sul modello americano, dal lancio collettivo del tocco.
All’evento hanno preso parte 400 ragazzi circa, laureati nelle sessioni di luglio e ottobre. A distinguere i corsi di studio sono i colori del cordoncino del tocco: azzurro per Scienze giuridiche ed economico-sociali, viola per l’Area del sapere politecnico, arancione per Scienze umane e del patrimonio culturale, rossi per Medicina e chirurgia e verdi per Scienze di base applicata. Tra le autorità presenti il rettore Massimo Midiri e il sindaco, nonchè ex numero uno dell’Università dal 2008 al 2015, Roberto Lagalla.
Un percorso accademico, quello dei ragazzi, inevitabilmente condizionato dalle restrizioni legate al Covid e concluso con una festa collettiva, che includendo anche le loro famiglie e i rappresentanti istituzionali ha coinvolto all’incirca un migliaio di persone. Per l’ateneo palermitano invece un’occasione per chiudere al meglio un 2022 che lo vede, secondo il Censis, al primo posto tra le università del sud Italia e al settimo complessivo tra quelle nazionali.
“Il Graduation day rimarca fortemente il nostro senso di appartenenza: oltre a fornire conoscenze e competenze abbiamo formato cittadini con profondo senso di responsabilità, in un ambiente sereno che fornisce una preparazione di alto livello”, sottolinea Midiri, che poi si rivolge ai ragazzi: “Per voi è finito un ciclo ma se ne apre un altro, al quale arrivate carichi di aspettative e speranze e con basi accademiche e psicologiche più solide: avete i migliori strumenti per affrontare il futuro con maestria e per diffondere nel mondo il nostro modo di essere”.
Lagalla rilancia l’auspicio che nel futuro dei ragazzi ci siano ancora Palermo e la Sicilia, ma sottolinea come ciò dipenda non solo dalla volontà dei singoli ma anche dalla collaborazione tra istituzioni: “Se vogliamo che la classe dirigente del futuro rimanga nella nostra terra bisogna fornire tutti gli strumenti necessari per trattenerli, con un intervento congiunto di Stato, Regione, Comune e Università – afferma il primo cittadino, – Il potenziale di base è importante, ma va implementato migliorando tanto l’offerta didattica quanto l’attrattività della città. So bene che nelle altre regioni d’Italia l’assorbimento di forza lavoro è più ricco e generoso, per questo dobbiamo tutti contribuire a far crescere questa città nel segno della cultura e dell’innovazione: la digitalizzazione oggi ci consente di mettere in pratica il cosiddetto southworking, cioè di lavorare al sud facendo riferimento a imprese del nord”.
– foto: xd8/Italpress
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