Amadeus non dimentica la sua Sicilia: «In vacanza a Sferracavallo c’era sempre la pasta al forno»

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Amadeus si lascia trascinare dai ricordi, nell’intervista realizzata da Walter Veltroni per “Sette“, il settimanale del Corriere della Sera. Il conduttore ha uno stretto legame con la Sicilia, terra d’origine della sua famiglia. Tra un racconto e un aneddoto del passato, non mancano i riferimenti alle sue vacanze da ragazzo a Sferracavallo.

Amadeus e i ricordi della Sicilia

Amedeo Sebastiani, in arte Amadeus, è l’uomo del momento. Dopo il successo del Festival di Sanremo 2022, è stato riconfermato per altre due edizioni. Lui, però, rimane nell’animo lo stesso ragazzo che ha iniziato alla radio, facendo il disk-jockey. La passione per la musica è sempre stata fondamentale nella sua vita.

«Condividevo la stanza con mio fratello Gilberto – racconta -. Io sono del ’62 e lui del ’66. Ricordo che c’erano due camere vicine, una però mia madre la teneva sempre vuota per gli ospiti. Ma la verità è che non veniva mai nessuno. E io non capivo perché mio fratello non potesse dormire nella stanza vuota. Non l’ho mai capito. In camera nostra c’erano due letti collocati testa contro testa, un comodino in mezzo, una piccola scrivania. E poster, musicali, ovunque».

Ogni soldo che aveva in tasca, veniva usato per comprare dischi: «Sono cresciuto con la musica internazionale: Police, Pink Floyd, Eagles, Yes, Deep Purple, Led Zeppelin», ricorda Amadeus.

«Quel mondo fantastico mi faceva sognare: immaginavo di possedere una grande Jeep e di guidare sulle highways ascoltando la musica degli America o dei California. Qualsiasi soldo avessi in tasca lo spendevo in 45 giri. Mia madre impazziva, per questo. Li ascoltavo anche venti, trenta volte al giorno. Mamma si arrabbiava: “Studia! Stai sempre a sentire la musica, studia!”».

Il conduttore ha spesso ricordato le sue vacanze da ragazzo in Sicilia. La sua famiglia, infatti, è originaria della nostra isola, anche se lui non è nato qui. «I miei sono siciliani – racconta al Corriere – e quando andavamo in vacanza a Isola delle Femmine, a Sferracavallo, la cosa fondamentale per me era portare il mangiadischi ».

«Mia madre e i miei nonni avevano sempre teglie intere di pasta al forno, ma a me non importava. Volevo solo e spingere io i 45 giri nel mangiadischi», aggiunge. Proprio a Sferracavallo, si trovò davanti al primo juke-box della sua vita.

«Il primo jukebox della mia vita? In un bar di Sferracavallo, avevo sedici anni – ricorda -. Il disco che mettevo sempre era Ti amo di Umberto Tozzi. Credo d’aver sentito Ti amo e Tu, senza esagerare, almeno centocinquanta volte, nel corso di quella vacanza».

Tanti i luoghi dell’infanzia e dell’adolescenza di Amadeus, come racconta lui stesso: «Mio papà era istruttore di equitazione, mia mamma casalinga e hanno girato l’Italia. Dalla Sicilia si sono trasferiti a Ravenna, dove sono nato io, poi La Spezia. Infine a Verona, dove sono cresciuto».

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