Arrestato a Buenos Aires latitante delle Brigate Rosse

Condividi

Tempo di Lettura: < 1 minutoROMA (ITALPRESS) – E’ stato arrestato in Argentina, ai fini dell’estradizione, il latitante brigatista L.B., a seguito della revoca, da parte delle competenti autorità argentine, dello status di rifugiato che aveva ottenuto nel 2004 da quello Stato e della reiterazione della richiesta di estradizione. Già arrestato nel 2002 dalla Polizia di Stato a Buenos Aires, […]

Loading

Condividi
Tempo di Lettura: < 1 minuto

ROMA (ITALPRESS) – E’ stato arrestato in Argentina, ai fini dell’estradizione, il latitante brigatista L.B., a seguito della revoca, da parte delle competenti autorità argentine, dello status di rifugiato che aveva ottenuto nel 2004 da quello Stato e della reiterazione della richiesta di estradizione.
Già arrestato nel 2002 dalla Polizia di Stato a Buenos Aires, a seguito di una complessa attività di indagine condotta dagli uomini della Direzione Centrale della Polizia di Prevenzione, insieme ai poliziotti della Digos di Genova e all’Interpol veniva poi rilasciato qualche mese dopo.
L’indagato, appartenente alla colonna genovese delle Brigate Rosse, deve espiare una pena complessiva di 27 anni di reclusione per sequestro di persona, associazione sovversiva, banda
armata ed altro.
Latitante dal 1980, si è reso colpevole, tra gli altri delitti, di partecipazione al sequestro dell’ingegnere navale Piero Costa, avvenuto a Genova il 12 gennaio 1977. Il sequestro era finalizzato all’acquisizione di mezzi finanziari per sovvenzionare l’attività terroristica; 50 milioni di lire vennero utilizzati per l’acquisto dell’appartamento di via Montalcini 8
a Roma, dove venne tenuto prigioniero Aldo Moro per il periodo del suo sequestro.
La Polizia argentina ha eseguito la misura restrittiva alla presenza dell’Intelligence italiana e di dirigenti e investigatori della polizia italiana in servizio presso la Direzione Centrale Polizia di Prevenzione, la Digos di Genova e il Servizio per la Cooperazione Internazionale di Polizia, presenti a Buenos Aires già da alcune settimane.
– foto ufficio stampa Polizia di Stato –
(ITALPRESS).

Loading