Arrestato dopo 500 giorni di latitanza 54enne di Andria
- Redazione
- 21/04/2020
- Puglia
- redazioneweb@agenziadire.com
A lui i carabinieri sono arrivati seguendo la moglie che lo ha raggiunto nel Comune salentino venerdì scorso Share on facebook Share on twitter Share on whatsapp Share on email Share on print
BARI – È finita dopo 500 giorni la latitanza di Giuseppe Magno, 54enne di Andria, arrestato sabato scorso a Diso, in provincia di Lecce. A lui i carabinieri sono arrivati seguendo la moglie che lo ha raggiunto nel Comune salentino venerdi’ scorso. “Non ha opposto resistenza”, hanno spiegato nel corso di una videoconferenza stampa gli investigatori che lo hanno definito “una figura pericolosa, di spietata violenza, molto prossima a un brigante dell’Ottocento”. I quasi due anni di fuga hanno toccato diverse zone della Puglia: dalla Murgia alla costa barese fino al Leccese. Doveva sfuggire a una ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip del tribunale di Trani su richiesta della locale procura in cui era accusato di tentata rapina in concorso, tentato omicidio aggravato e detenzione illegale di armi. La sua latitanza e’ iniziata il 4 dicembre 2018, quasi due mesi dopo un violento assalto a uno sportello bancomat della filiale Unicredit di Ruvo di Puglia (Bari). “Incappucciati e dotati di materiale esplodente furono interrotti dall’arrivo di una vigilante: ne nacque un conflitto a fuoco e da allora sono iniziate serrate indagini”, ha spiegato Renato Nitti, procuratore di Trani.
“Non parliamo solo di un episodio ma di una catena di assalti perpetrati dalla banda del bancomat che agiva sempre allo stesso modo”, ha continuato Nitti ricordando che al 54enne sono state contestate anche “rapine a portavalori e rapine con uso di materiale esplodente. Per noi era fondamentale arrestarlo perche’ in piu’ occasioni ha minacciato esponenti della polizia giudiziaria. Ora si trova in carcere a Lecce”, ha evidenziato il procuratore. “Ha un lungo curriculum criminale – ha sottolineato il magistrato della procura di Trani, Marcello Catalano, che ha coordinato le indagini – per reati contro il patrimonio. Fin dal 1991 ha condanna definita per furto in concorso e da li’ fino all’attuale arresto e’ stato oggetto di diversi procedimenti penali finiti con condanne. Nel corso delle indagini sono emersi piu’ episodi di intimidazione nei confronti delle forze dell’ordine con modalita’ particolarmente accese e violente”. Sul 54enne pendeva anche un provvedimento emesso dalla procura molisana di Larino dopo un assalto a un bancomat messo a segno a Petacciato, in provincia di Campobasso, nel luglio 2018. Il periodo di clandestinita’ del 54enne ha decretato anche una diminuzione degli assalti agli sportelli bancomat “passati dai 103 del 2018 ai 22 dell’anno scorso”, hanno evidenziato i carabinieri che hanno condotto le indagini.
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