Assembramenti e movida, lo studente: “Che imbarazzo, al bar dovrebbero trasmettere video choc di sale operatorie”

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Lo sfogo di un 20enne di Bologna: "Ho visto scene imbarazzanti, la mia generazione non ha capito niente. Servirebbe campagna di messaggi forti, perchè è questa è un'emergenza" Share on facebook Share on twitter Share on whatsapp Share on email Share on print

BOLOGNA – “Non posso che ritenermi quantomeno insoddisfatto per il comportamento dei miei coetanei, intendo dai 18 ai 25 anni”. L’avvio della fase 2, anzi, è “pessimo”. Parola di ventenne: ovvero Alessandro Stella, bolognese, autore di una dura reprimenda nei confronti dei ragazzi della sua città che dopo il lockdown hanno ricominciato a divertirsi in giro senza rispettare le precauzioni anti-coronavirus. La filippica di Stella ha tenuto banco, ieri sera, nel corso di un dibattito online organizzato dall’Agorà del Pd a cui hanno partecipato, tra gli altri, i parlamentari Graziano Delrio e Andra De Maria e gli assessori regionali Raffaele Donini e Irene Priolo.

L’intervento di Stella, studente universitario e responsabile comunicazione del circolo dem San Donato centro, prende le mosse da una serata passata subito dopo la fine del lockdown in un bar di via Codivilla, “punto di ritrovo per noi giovani e che rimane aperto tutta la notte“.

Arrivato lì “mi sono ritrovato in una situazione quantomeno spiacevole, nel senso che ci saranno state tra le 200 e le 250 persone, completamente assembrate in gruppi di 15 o 20- racconta Stella- senza mascherina, nessuno era a distanza di sicurezza“. E anche gli stessi baristi “non rispettavano in alcun modo le prescrizioni imposte dal Governo per la fase 2. Nessuno aveva la mascherina su, tutti ce l’avevano abbassata– continua Stella- nessuno aveva i guanti, venivano presi i soldi e con la stessa mano ti veniva data la cannuccia. Cose veramente imbarazzanti”.

Lo studente, poi, sottolinea di essere rimasto particolarmente colpito dalle frasi sentite in giro. A un ragazzo che è arrivato con la mascherina, racconta ad esempio Stella, i suoi amici hanno detto: “Cosa fai? Sei un politico?”. Una frase “che secondo me spiega molto di quanto la mia generazione abbia capito di questa cosa: cioè assolutamente niente“, commenta il giovane dem.

Un’altra di queste frasi? “Io faccio un po’ quello che mi pare, se me lo prendo sarà un problema mio“, riferisce Stella, bocciando quest’ultima come “riflessione particolarmente egoistica”. Quando si è in gruppo a questa età, continua Stella, non è facile rispettare le regole: “Si viene presi in giro e isolati, si passa per quelli stupidi e scemi quando in realtà sarebbe il contrario”. Ma una regola in società “non viene rispettata perchè la forza coercitiva con cui viene data la punizione è particolarmente forte, ma quando questa regola viene percepita come giusta”, ragiona lo studente, che quindi invoca una “campagna di sensibilizzazione ma vera, fatta per bene. Ad esempio, vai in un bar la sera- è l’idea di Stella- e non trovi i video di Mtv, ma i video delle sale operatorie. Sono cose forti, ma questa è un’emergenza forte“, mentre le campagne viste finora sono state “deboli”.

Servono messaggi “che facciano calare nella realtà concreta della malattia tutti quanti, anche i ragazzi della mia età”, aggiunge Stella. Altrimenti, è inutile imporre un nuovo blocco della movida: “Chiudiamo i bar la sera, tra un mese li riapriamo e ci troviamo nella stessa situazione”, scommette lo studente bolognese. Che colpisce positivamente Donini: il suo “è un discorso molto lucido e che condivido”, afferma l’assessore regionale alla Sanità.

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