Asta al ribasso per l’olio extravergine di oliva, penalizzati i produttori italiani (e il 100% made in italy)

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La gara d’appalto indetta da Agea all’inizio di luglio, relativa all’olio extravergine di oliva, sta sollevando non poche polemiche tra gli ovicoltori italiani.

Agea, l’Agenzia per le erogazioni in agricoltura, è un ente pubblico che si occupa, tra le altre cose, di destinare parte del surplus della produzione agricola agli indigenti, attraverso gare pubbliche che normalmente favoriscono anche gli stessi produttori, costretti altrimenti a perdere la merce invenduta.

Lo scorso 3 luglio Agea ha dunque pubblicato una gara d’appalto per consentire allo Stato l’acquisto di olio extravergine di oliva a partire da una base d’asta di 3,2 euro al litro.

Olivicoltori e frantoiani italiani hanno criticato duramente le regole della gara, definita un’asta al ribasso scandalosa, che penalizza il settore italiano.

Il bando di gara infatti, oltre a fissare il prezzo e il requisito della tracciabilità, non definisce l’origine del prodotto.

Poiché normalmente l’olio extravergine di oliva italiano ha un prezzo al litro non inferiore ai 5 euro (un prezzo dato dai costi di approvvigionamento e imbottigliamento), secondo gli olivicoltori è impossibile che l’olio acquistato sia prodotto con olive italiane.

I produttori italiani di olio lamentano un importante calo delle vendite e questa gara d’appalto avrebbe dato sollievo al settore.
Ad aggiudicarsi la gara d’appalto, ormai conclusa, sarà invece un imbottigliatore di olio proveniente da altri paesi europei, o miscelato con olio extraeuropeo.

Con un bando di gara simile, sono stati tagliati fuori di fatto i produttori italiani in difficoltà e premiati gli imbottigliatori, che durante il lockdown hanno invece registrato una crescita dei fatturati.

Inoltre, gli indigenti saranno costretti a consumare un olio di scarsa qualità per il quale lo Stato non avrà risparmiato più di quanto non avrebbe fatto se si fosse rivolto alla Grande Distribuzione.

Le misure per gli indigenti dovrebbero servire per aiutare sia i cittadini in difficoltà sia le filiere maggiormente in sofferenza.

Tra giugno e luglio di quest’anno, Agea ha pubblicato bandi di gara anche per altri prodotti alimentari, tra cui il “Parmigiano Reggiano DOP”, il “Grana Padano DOP” e il “prosciutto DOP”, tutte filiere esclusivamente italiane.

Olivicoltori e frantoiani domandano perché non sia stato realizzato un bando simile per l’olio extravergine, ammettendo solo i prodotti Dop, Igp o comunque di provenienza nazionale, così da poter dare una mano concreta ai produttori italiani.

Fonti di riferimento: Teatro Naturale/AGEA

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