Aste giudiziarie pilotate dalla mafia, 17 ordinanze tra Sicilia e Abruzzo

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Tempo di Lettura: 2 minutiCATANIA (ITALPRESS) – Operazione antimafia tra Catania, Siracusa e Teramo. Oltre 300 Carabinieri del Comando provinciale di Catania stanno eseguendo misure cautelari nei confronti di 17 persone, accusate a vario titolo di associazione mafiosa, associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, spaccio di sostanze stupefacenti, turbata libertà degli incanti con l’aggravante del metodo mafioso e […]

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CATANIA (ITALPRESS) – Operazione antimafia tra Catania, Siracusa e Teramo. Oltre 300 Carabinieri del Comando provinciale di Catania stanno eseguendo misure cautelari nei confronti di 17 persone, accusate a vario titolo di associazione mafiosa, associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, spaccio di sostanze stupefacenti, turbata libertà degli incanti con l’aggravante del metodo mafioso e corruzione. Le ordinanze sono state emesse dal gip del Tribunale di Catania.
L’indagine, denominata “Athena”, coordinata dalla Procura Distrettuale etnea e condotta dai Carabinieri della Compagnia di Paternò, è partita dalla denuncia di un imprenditore locale, minacciato da alcuni mafiosi per farlo ritirare dalla vendita all’asta di un lotto di terreni.
Nel corso dell’attività investigativa, oltre alle dinamiche criminali e agli elementi di vertice del gruppo “Morabito-Rapisarda” (riconducibile al clan catanese “Laudani”), operativo sul territorio di Paternò, sono emersi anche gli appetiti dell’organizzazione nel controllo sistematico delle aste giudiziarie di immobili, situati nelle province di Catania e Siracusa.
Emblematico il modus operandi, che avrebbe previsto l’intervento “fisico” di sodali durante le procedure di vendita, per allontanare anche con la violenza i partecipanti, garantendo ai “clienti” del clan l’acquisto o il rientro in possesso del bene.
Le aste andate a “buon fine” avrebbero garantito alla cosca consistenti guadagni, condivisi anche con il gruppo “Assinata”, articolazione della famiglia di cosa nostra catanese “Santapaola-Ercolano”, a comprova di “un patto di coabitazione”, sottolineano gli investigatori.
Coinvolto in una delle “aste pilotate” anche un avvocato siracusano, che in qualità di delegato alla vendita, nel corso di una procedura esecutiva giudiziaria, avrebbe favorito l’aggiudicazione di un appartamento al figlio del soggetto che si era rivolto all’associazione mafiosa.
Tra le attività illecite dei “Morabito-Rapisarda”, anche il traffico e lo spaccio al dettaglio di stupefacenti. Nel corso delle indagini sono stati sequestrati complessivamente circa 71 chili di sostanza stupefacente tra marijuana e cocaina, arrestando 8 persone in flagranza di reato.
– foto ufficio stampa Carabinieri –
(ITALPRESS).

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