Auguri a Quentin Tarantino, le 10 scene più iconiche dei suoi film
Il 27 marzo 2021 Quentin Tarantino fa 58 anni e si avvicina al trentennale del suo boom con Le Iene, film uscito nel 1992 che l'ha posto sotto i riflettori (e presto nei cuori) di critica e pubblico. Il modo ideale per festeggiare oggi è seguire su SKY Arte il documentario che ripercorre i suoi primi 8 film, riportandoci all'origine di un percorso tanto personale quanto innovativo che ha ridonato smalto ai film di genere, risollevato carriere di stelle sbiadite, lanciato nuovi super cattivi, ma soprattutto ci ha fatto tremare quanto ridere, sempre sorprendendoci. Proprio su questo ci vogliamo soffermare oggi, scegliendo a mo' di candeline (10 per non ingombrare la torta) , alcune scene che, in ordine cronologico, raccontano bene quanto sia speciale:
Le Iene (1992), Stuck in the middle
Per certi versi è la scena che a livello pop(olare) rivela subito il genio e uno dei suoi caratteri distintivi.
La brutalità della tortura (qui, per di più, totalmente gratuita) e una canzone (Stuck in the middle) che arriva leggera, anzi leggerissima, dalla radio: un contrasto a cui il pubblico non era abituato, lo choc visivo accentuato dalla musica che va in senso opposto, ma poi… anche il contrario (perché quando la musica si ferma sai che non coprirà più urla che andranno in peggio).
Pulp Fiction (1994), storia dell'orologio del padre di Butch
Una storia nella storia, un classico di Tarantino. Pulp Fiction procede per quadri ed episodi che poi si incontrano o confluiscono, ma ci sono dei micro racconti – qui e in parecchi altri film del nostro – che potrebbero diventare da soli corti, episodi di una serie, basi per spin-off da sviluppare. A volte sono così belli che a distanza di anni, li ricordi meglio del quadro generale.
Come dimenticare, per esempio, la storia dell'orologio tramandato da generazioni nella famiglia di Butch (Bruce Willis) e sopravvissuto in modo rocambolesco alle peggiori situazioni di guerra?
Kill Bill – Volume 1 (2003), resa dei Conti alla Casa delle Foglie Blu
Un massacro esteticamente bellissimo, la spada della Sposa (Uma Thurman) che macchia la Casa delle Foglie Blu di sangue come se fosse action painting, mentre Tarantino cita Kurosawa
Kill Bill – Volume 2 (2004), parliamo di Clark Kent
Ah, i monologhi davanti al pericolo di morte o nella scena madre di un film di Tarantino! Ti portano fuori, ma mostrano spesso la chiave o il cuore di tutto. Come quando Bill, neutralizzata a sorpresa la Sposa, le spiega che Superman è sempre Superman anche quando è Clark Kent ed è quest'ultimo, no la tutina azzurra col mantello scarlatto, la sua maschera, il suo costume.
Bastardi senza gloria (2009), vi presento il terribile Hans Landa
Votato il più cattivo tra i cattivi, Hans Landa (Christoph Waltz), detto il cacciatore di ebrei, entra in scena con la sua pacatezza micidiale e stabilisce il tono di tutta una storia. In 5 minuti di una efficacia micidiale
Bastardi senza gloria (2009), tanti auguri per la tua nuova vita
I nazisti possono anche decidere di collaborare con gli States, ma il tenente Aldo Raine (Brad Pitt) sente che c'è ancora modo di aiutare il karma a fare il suo dovere.
Ad esempio, “marchiandoli” con una bella svastica in fronte (a memoria loro e altrui), privandoli della possibilità di fingere una qualsiasi normalità nella loro “nuova vita”
Django Unchained (2012), storia di Broomhilda (anzi, del suo nome)
Di nuovo Christoph Waltz, di nuovo una divagazione che sembra altro ma è perfettamente a fuoco, di nuovo qualcosa che rimanda alla cultura orientale (da scoprire). Django (Jamie Foxx) ha raccontato come non sappia più nulla della moglie al cacciatore di taglie King Schultz che lo ha appena salvato. Lui si invaghisce del nome di lei e ne racconta la storia “allestendo” un teatro di ombre cinesi su una roccia.
Django Unchained (2012), le sarte del KKK non sanno prendere le misure
Tarantino riesce a farci sorridere anche davanti all'orrore, cosa che farà di quell'orrore qualcosa di indelebile. Come quando in una prima scorreria del Ku Klux Klan da incappucciato, il leader Spencer Big Daddy (Don Johnson) si lamenta proprio della nuova maschera in cui non si riesce a respirare, forse perché mal confezionata
The Hateful Eight (2015), ma come mai la merceria è così malridotta?
Terza divagazione che conta. Qualsiasi dettaglio può far esplodere una storia in una storia nei film di Tarantino. Qui, a un certo punto, si fa chiarezza sul perché il posto in cui si sono riparati da una tempesta di neve i protagonisti è tanto malconcio
C'era una volta a… Hollywood (2019), se Brad Pitt sfida Bruce Lee
Anche la peregrinazione della mente è un metodo di distrazione della massa degli spettatori.Qui è pure fantastico intrattenimento con una sfida tra memoria e immaginazione a chi è più bravo tra il fenomeno del momento Bruce Lee e lo stunter protagonista del film (interpretato da Brad Pitt). Cult a confronto ( distanziati da generazioni) e botte da orbi