Azzolina: “Il concorso straordinario per 32mila docenti si farà ad ottobre”

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"In un Paese civile andrebbe fatto ogni due anni" Share on facebook Share on twitter Share on whatsapp Share on email Share on print

ROMA – “Ci vorranno tanti supplenti in piu’, quindi tanti investimenti. Nel decreto rilancio 1 miliardo andra’ ai supplenti, sia docenti che personale Ata. In questi giorni stiamo scrivendo il decreto per ripartire presso gli Usr questo personale. Poi, con lo scostamento del bilancio che abbiamo votato, avremo ulteriori fondi, circa 1,3 miliardi, che in buona parte verranno utilizzati per l’organico. Potremmo chiamarlo ‘personale Covid‘ nel senso che serve per questa emergenza, ma io spero che a lungo andare questo personale possa servirci per ridurre il numero degli alunni per classe e fermare il fenomeno delle classi pollaio”. Cosi’ la ministra dell’Istruzione, Lucia Azzolina, intervenuta questa mattina a ‘Uno mattina’, su Rai1. La ministra ha poi ricordato che, tra concorso straordinario e ordinario, il ministero ha bandito 78mila posti a concorso.

“Oggi soffriamo di ‘supplentite’ perche’ e’ mancata una programmazione, ma i concorsi in un paese civile andrebbero fatti ogni due anni. Il nostro obiettivo e’ svolgere questi e programmare i prossimi- ha aggiunto Azzolina– il concorso straordinario e’ per 32 mila posti e contiamo di farlo nella prima settimana di ottobre. È frutto di un accordo di maggioranza ed e’ importante perche’ dara’ stabilita’ a queste persone e questi studenti”. Infine, la ministra ha anche detto che non e’ escluso che, grazie allo scostamento di bilancio, i dirigenti potranno avere altri soldi per affittare nuovi spazi. Sulla ripresa di settembre, inoltre, Azzolina ha detto che il ministero sta organizzando “una macchina molto complessa che prevede una governance a piu’ livelli: ministero, enti territoriali come sindaci e presidenti di provincia. Dove non bastera’ l’edilizia leggera stiamo cercando edifici scolastici dismessi che potranno essere utilizzati o, se ancora non dovesse bastare, teatri e musei ma anche diocesi e parrocchie. Si ritorna a scuola se si fa squadra tutti insieme”. Per quanto riguarda la didattica, invece, la ministra ha ribadito che “la didattica in presenza resta cardine. I ragazzi andranno a scuola. Si puo’ prevedere l’uso della didattica integrata magari un giorno a settimana, ma solo per gli studenti dai 14 anni in su”.

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