Bilancia dei pagamenti della tecnologia, nel 2022 surplus di 800 mln

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Tempo di Lettura: 3 minutiROMA (ITALPRESS) – Nel 2022 il saldo della bilancia dei pagamenti della tecnologia dell’Italia – che comprende i compensi per l’uso della proprietà intellettuale e gli scambi di servizi informatici, servizi di ricerca e sviluppo e servizi di architettura e ingegneria (ovvero le transazioni con l’estero in tecnologia non incorporata in beni fisici: disembodied technology) […]

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ROMA (ITALPRESS) – Nel 2022 il saldo della bilancia dei pagamenti della tecnologia dell’Italia – che comprende i compensi per l’uso della proprietà intellettuale e gli scambi di servizi informatici, servizi di ricerca e sviluppo e servizi di architettura e ingegneria (ovvero le transazioni con l’estero in tecnologia non incorporata in beni fisici: disembodied technology) – è risultato in avanzo di 0,8 miliardi di euro, in calo rispetto al valore massimo registrato nell’anno precedente (2,1 miliardi). Lo rende noto Bankitalia, sottolineando che la riduzione dell’avanzo ha riflesso il peggioramento dei saldi di tutte le principali componenti tranne quella relativa ai servizi di ricerca e sviluppo (R&S). L’avanzo della bilancia tecnologica è interamente dovuto alle imprese manifatturiere, che realizzano circa il 60 per cento delle esportazioni di disembodied technology. Si mantiene elevata la quota dell’interscambio delle imprese appartenenti a gruppi esteri (quasi il 70 per cento delle esportazioni e il 75 per cento delle importazioni).
Nonostante la crescita relativamente sostenuta osservata negli ultimi quindici anni, l’interscambio di disembodied technology dell’Italia in rapporto al PIL rimane al di sotto della media europea e di quella dei maggiori paesi dell’area.
La riduzione del surplus della BP_Tec nel 2022 è dovuto interamente all’ampliamento del deficit nei confronti dei paesi OCSE, verso i quali si realizzano i tre quarti delle esportazioni e il 91 per cento delle importazioni; sono peggiorati i saldi relativi a numerosi paesi, in particolare gli Stati Uniti, la Svizzera, la Francia, la Germania e l’Irlanda. L’avanzo verso i paesi non appartenenti all’OCSE è invece cresciuto; l’incremento ha riguardato soprattutto Qatar e Brasile.
Le esportazioni italiane verso i paesi OCSE hanno riguardato in particolare gli Stati Uniti (2,3 miliardi, da 2,2 nel 2021) e la Svizzera (1,9 miliardi, da 1,8); per entrambi i paesi si tratta in larga parte di vendite di servizi di R&S; sono aumentate anche le esportazioni verso la Francia, la Germania, l’Irlanda e il Regno Unito.
Al di fuori dell’area OCSE, i principali paesi di destinazione sono stati la Cina (in particolare per i compensi per l’uso della proprietà intellettuale), il Brasile e il Qatar (in larga parte, rispettivamente, per servizi informatici e per servizi di ingegneria).
L’Irlanda, sede di diverse multinazionali attive nei settori ad alta tecnologia, è risultata al primo posto come paese di origine delle importazioni (2,5 miliardi, da 2,2 nel 2021), in larga parte di servizi informatici. Gli acquisti dalla Germania, nel complesso di analoga entità (2,5 miliardi, da 2,2), si ripartiscono in maniera più omogenea tra le varie componenti. Le importazioni dalla Francia sono cresciute da 1,6 a 2,4 miliardi; l’aumento ha riguardato soprattutto i compensi per l’uso della proprietà intellettuale. Gli acquisti dai paesi non appartenenti all’OCSE sono ammontati a 1,7 miliardi, in lieve aumento rispetto al 2021; l’incremento di quelli dalla Cina e dall’India (per entrambi i paesi, in larga parte servizi di ingegneria e altri servizi tecnici) è stato significativo.
Con riferimento al settore di attività, nel 2022 il surplus delle imprese manifatturiere residenti che effettuano scambi di disembodied technology è calato da 3,5 a 2,7 miliardi, pur rimanendo su un livello elevato; si è ampliato il deficit delle imprese del settore dei servizi (-1,8 miliardi, da -1,3).
La quota delle esportazioni delle aziende manifatturiere è rimasta sostanzialmente stabile, al 59 per cento del totale. I principali comparti coinvolti nella vendita di disembodied technology – mezzi di trasporto ed elettronica – hanno registrato dinamiche differenziate, stabile il primo e in forte crescita il secondo. Nel settore dei servizi, sono aumentate le esportazioni delle imprese del comparto dei ‘servizi professionali, scientifici e tecnicì e dei ‘servizi di commercio e distribuzionè, mentre sono diminuite quelle delle imprese dei ‘servizi di informazione e comunicazionè.
Con riferimento alle importazioni, l’incidenza della manifattura è aumentata al 46 per cento; il rialzo si è concentrato nei comparti dei mezzi di trasporto, della farmaceutica e degli alimentari. Tra le imprese dei servizi, a cui è attribuibile il 52 per cento degli acquisti, quelle classificate nei ‘servizi di informazione e comunicazionè hanno incrementato le importazioni del 13 per cento, consolidando un peso già superiore alla metà del settore.
Il peso degli scambi di disembodied technology delle grandi imprese – con mille o più addetti – è risultato in lieve calo nel 2022, pur rimanendo su livelli elevati (oltre il 60 per cento). L’incidenza delle aziende con capogruppo estera è in marginale aumento per le esportazioni, al 69 per cento, e in lieve calo per le importazioni, al 74 per cento
Nel 2021 (ultimo anno per il quale sono disponibili dati completi per il confronto internazionale) l’incidenza dei flussi di BP_Tec sul PIL in Italia era ancora significativamente inferiore a quella osservata in Germania e in Francia. L’elevato valore medio dell’Unione europea riflette il rilevante peso delle transazioni che fanno capo a paesi in cui operano società appartenenti a gruppi multinazionali, come l’Irlanda. In termini di saldi, la posizione dell’Italia nel 2021 era superiore a quella della Francia ma inferiore alla media europea e a quella della Germania.

– foto ufficio stampa Banca d’Italia –
(ITALPRESS).

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