Blitz dei Carabinieri della Compagnia di Giarre, Operazione “Jungo”: 46 arresti
La Direzione, i nomi degli arrestati, i ruoli, le estorsioni.
La direzione della piazza di spaccio era della famiglia Andò, a gestirla era Giuseppe, detto “U cinisi” (il cinese), 59enne venditore ambulante nella frazione giarrese di Trepunti che, insieme a figli e nipoti, si occupava di tutti gli aspetti del mercato illecito, anche di reclutare pusher fra i giovani residenti del quartiere Jungo. La collocazione del suo camion gli permetteva di controllare i movimenti delle pattuglie nel primo e più importante incrocio cittadino, dopo l’uscita autostradale, e fungeva da base per incontrare altri sodali, fornitori di stupefacenti, creditori, membri di altri clan o per convocare pusher “indisciplinati” nei turni e punirli con detrazioni dello “stipendio” che ammontava a 250 euro alla settimana. Se il pusher fosse stato arrestato, il sodalizio avrebbe provveduto a pagare il cd. “mantenimento” alla sua famiglia, fra cui le spese legali. A causa dei numerosi arresti, tuttavia, l’associazione era entrata in crisi. Uno degli organizzatori affermava: “[…] appena arrestano un altro è finita…vediamo ste persone come si devono campare, perché poi chi viene qui sotto a lavorare? Nessuno!”.
Giuseppe Andò, inteso “U cinisi”, era il referente pro tempore del clan “Brunetto-Santapaola” su Giarre, data la detenzione di Pietro Oliveri, detto “Carmeluccio”, considerato indiscusso erede del defunto boss Paolo Brunetto. Secondo quanto evidenziato dalle indagini “Carmeluccio” dava, a “U cinisi”, indicazioni sulla gestione degli affiliati e il mantenimento di detenuti e rispettive famiglie. Il profilo criminale di reggente del clan di Giuseppe Andò emergeva da una vicenda relativa ad un giovane del luogo il quale, per evitare di pagare gli affitti arretrati, si era permesso di riferire al proprietario dell’immobile di “appartenere a Pippo il cinese” scatenando l’ira di quest’ultimo insieme ai propositi di pestaggio punitivo per avere indegnamente “speso” il suo nome senza autorizzazione.
Le indagini hanno fatto luce sulle dinamiche e sui protagonisti di tutto il Clan “Brunetto” nell’area jonico-etnea, articolazione della famiglia mafiosa “Santapaola” di Catania, permettendo di identificare le figure apicali nei vari Comuni e anche una figura di spicco del quartiere Picanello di Catania, Carmelo (inteso “Melo”) Salemi, come argomenta la giornalista Laura Distefano nell’articolo pubblicato, oggi, su Live Sicilia Catania, e di attribuire alle figure di vertice responsabilità su un’estorsione mai denunciata ad un ristoratore giarrese, risultato dell’omertà che soffoca la popolazione. Così, nel dirimere questioni sorte sulla competenza territoriale delle estorsioni tra catanesi e giarresi, sui relativi obiettivi e su atti ritorsivi a coloro che si rifiutavano, risultano significative le affermazioni intercettate tra alcuni indagati che affermavano: “Ccà è Brunetto!”, oppure “Io (omissis) allora estorsioni non ne posso fare, ma non perché non voglio farle, perché non posso!”.
Per quanto riguarda i rapporti con la frangia della famiglia Santapaola operante a Riposto e con il clan “Laudani” (Mussi di ficurinia) nel corso dell’attività “emergevano propositi, da parte dei capi/promotori, di attingere con armi da fuoco i soggetti transitati nella fila del clan rivale “Laudani” (“[…]ora il primo che mi dice <<io sto cambiando>>, io gli sparo…io gli sparo..basta[…]”), e, più in generale, di risolvere i dissidi interni alle varie consorterie criminali con l’uso delle armi, portate occultate sulla propria persona e in luogo pubblico da parte di alcuni affiliati e successivamente sequestrate in occasioni di uno dei numerosi arresti legati all’indagine.
Emergevano, poi, una serie di attività estorsive messe in atto dai sodali, in cui le parti offese non intendevano denunciare nemmeno quando convocate dai Carabinieri, ad ulteriore prova e riscontro del carattere mafioso del sodalizio e della forza intimidatoria del vincolo associativo.
I membri del Clan utilizzavano gli stessi metodi mafiosi anche per riscuotere con la forza i crediti legati agli stupefacenti: “[…]io ti rompo le corna, tu, o mi dai i soldi o mi dai il camion”. Stessa cosa per punire il rifiuto di spacciare o commettere rapine per conto dell’associazione, tutto mediante violenti pestaggi, anche in pieno giorno e in luoghi pubblici e frequentati.
Il gruppo, inoltre, rivendicava il ruolo di “autorità mafiosa” di riferimento, cui chiedere il benestare per avviare attività imprenditoriali, in particolare il montaggio itinerante di giostre (“[…]prima che entri il camion lì dentro devi venire a parlare con me!”), e prospettava ritorsioni in caso contrario: “Se monta gli brucio tutte cose!”.
Infine, durante una delle perquisizioni dei “covi” a disposizione dell’organizzazione criminale, veniva appurata anche una sorta di “schedatura” dei votanti del quartiere “Jungo”, verosimilmente per controllare il voto nelle sezioni ivi dislocate.
Sono stati, inoltre, posti sotto sequestro preventivo un immobile sito nel comune di Mascali, edificato con proventi del traffico illecito ed un autocarro di uno dei capi/promotori, utilizzato dal sodalizio per occultare e trasportare ingente quantità di stupefacente. Gli arrestati sono stati portati presso le Case Circondariali di Catania, Siracusa, Messina, Caltanissetta, Agrigento, ad eccezione di 6, già detenuti per altra causa, e 2 indagati per i quali il Gip ha previsto gli arresti domiciliari.
I nomi degli arrestati nell’operazione “JUNGO”:
Custodia in carcere:
1. ANDÒ Alessandro, nato Giarre 21.01.1991;
2. ANDÒ Angelo nato Giarre il 21.01.1982 (già detenuto);
3. ANDÒ Emanuele, nato a Giarre il 06.09.1994;
4. ANDÒ Francesco, nato a Giarre il 06.08.1985 (già detenuto);
5. ANDÒ Giuseppe inteso “U Cinisi”, nato a Giarre (CT) il 14.07.1960;
6. BLANCO Fabio, nato a Acireale il 10.12.1993;
7. CAMINITI Carmelo, inteso “Melo Panettone”, nato a Taormina (ME) il 24.11.1973;
8. CASESA Mirko Pompeo nato Catania il 10.03.1983 (già detenuto);
9. CAVALLARO Leonardo, nato a Giarre (CT) il 13.05.1996;
10. CESARO’ Angelo nato a Giarre il 31.12.1992;
11. CONDORELLI Giovanni Marco, nato a Catania il 08.11.1991;
12. COSTANZO Michelangelo, nato a Aci Castello, il 15.02.1972;
13. DEL POPOLO Patrizia nata a Gravina in Puglia (BA) il 05.09.1980;
14. DI STEFANO Valerio Sergio nato a Catania il 11.12.1988;
15. GIAMAGLIA Giuseppe nato a Catania il 27.12.1995;
16. GRASSO Antonino, nato a Acireale il 26.02.1988;
17. GRASSO Salvatore, nato a Catania il 16.01.1989 (già detenuto);
18. IAPICCA Antonello, nato Catania il 05.12.1997;
19. LEONARDI Andrea, nato a Catania il 28.11.1992;
20. LEOTTA Orazio, nato a Taormina (ME) il 25.06.1994;
21. LIOTTA Fabio nato a Catania il 06.11.1995;
22. LONGHITANO Alessandro nato a Giarre (CT) il 22.10.1986;
23. MAUGERI Luca nato Catania 21.01.1994;
24. MAZZAGLIA Giovanni nato a Catania il 09.03.1990 (già detenuto);
25. MIRAGLIA Marco, nato a Giarre (CT) il 29.11.1994;
26. MUSUMECI Cateno, nato a Taormina (ME) il 07.06.1977;
27. OLIVIERI Pietro, inteso “Carmeluccio”, nato a Acireale (CT) il 29.06.1967 (già detenuto);
28. PATANE’ Leonardo, nato a Giarre (CT) il 07.07.1995;
29. PATANÈ Piero nato a Giarre (CT) 28.07.1984;
30. RACITI Giovanni nato Giarre (CT) il 28.06.1987;
31. RAGUSA Giusy nata a Catania il 04.06.1996;
32. RUSSO Roberto, nato a Fiumefreddo di Sicilia (CT) il 01.12.1965;
33. SALEMI Carmelo, inteso “Melo”, nato a Catania il 01.01.1969;
34. SANTITTO Salvatore nato Giarre il 17.08.1962;
35. SAVOCA Jonathan Mattia, nato a Patti (ME) il 24.01.1996;
36. SORBELLO Concetto, nato a Giarre (CT) in data 25.09.1990;
37. TARDA Mario nato a Giarre il 18.10.1967;
38. TARDA Salvatore, nato a Acireale (CT) il 31.03.1958;
39. TIZZONE Adriano nato a Giarre (CT) il 14.12.1972;
40. TORRISI Alfio nato a Catania il 10.02.1986;
41. TORRISI Gaetano nato a Catania il 01.07.1999;
42. TURRISI Claudio, nato a Catania il 24.09.1987;
43. VITALE Giovanni nato a Catania il 14.05.1978;
44. ZAPPALA’ Fabio Leonardo nato a Catania il 21.01.1975;
Ristretti ai domiciliari:
45. IMPELLIZZERI Aldo, nato a Catania il 31.03.1990;
46. TARDA Salvatore Sebastiano, nato a Catania il 20.01.1996.