Bonafede, Italia Viva non voterà la sfiducia. Trovata intesa su commissioni

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Retromarcia dei renziani sulla sfiducia in cambio di posizioni forti sulle commissioni. E il ministro annuncia un lavoro in commissione sulla prescrizione Share on facebook Share on twitter Share on whatsapp Share on email Share on print

ROMA – “Voteremo contro le mozioni di sfiducia del centrodestra e della senatrice Bonino, a cui riconosciamo di aver posto dei temi veri”. Lo annuncia Matteo Renzi, parlando in Senato. “Lei- dice rivolto a Bonafede- tutto è tranne che una persona avvicinabile alla mafia, ma spero che questa vicenda le faccia capire che essere additati ingiustamente tutti i giorni sui giornali fa male”.

Questo l’annuncio ufficiale di Renzi in aula, dopo che- a quanto apprende l’agenzia Dire- è stato raggiunto l’accordo in maggioranza con un maggiore coinvolgimento di Italia Viva.

I renziani del Senato non voteranno dunque le due mozioni di sfiducia (centrodestra e Bonino) nei confronti di Bonafede. Ma questo non aprirà a ulteriori postazioni di governo. I posti previsti per legge – 65 – sono esauriti: tra ministri, viceministri e sottosegretari nessuno vuole fare un passo indietro per favorire un esponente di Italia Viva.

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Per i renziani ci sarebbe un ruolo maggiore nelle commissioni: dovrebbe accadere alla Camera, quando ci sara’ il cambio delle presidenze, e le indiziate sono le commissioni a guida Lega. Le ipotesi vedono Luigi Marattin verso la presidenza della Bilancio. Resta un tema che interessa direttamente Maria Elena Boschi. La capigruppo del partito alla Camera è ancora tra le possibili in predicato di ricoprire un ruolo al governo o alla presidenza di una commissione. Difficile invece che Italia viva assuma altri ruoli al Senato, dove i numeri sono risicati e frutto di un equilibrio difficilmente modificabile.

Uno dei punti di confronto tra Italia Viva e governo è stato certamente il ‘nodo’ della prescrizione, come conferma un passaggio del discorso di Bonafede oggi in aula., aprendo a un futuro lavoro in commissione

“Sono il ministro della giustizia di un governo di coalizione e il ruolo cruciale della giustizia che sta a cuore a tutti gli operatori economici e a tutti i cittadini. Assume un ‘importanza fondamentale che i cittadini sappiano di poter contare su un processo con tempi certi e ragionevoli”, dice Bonafede in aula al Senato, in un passaggio in cui sembra parlare agli alleati, riottosi, di Italia Viva. “Tante volte ci siamo interrogati e anche divisi in maggioranza in ordine alla prescrizione. Su questo punto sarà importante istituire una commissione ministeriale che permetta di valutare l’efficacia della riforma sia nel processo penale che civile. La garanzia e la tutela della difesa sono due valori imprensiscindibili”.

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RENZI A CONTE: NON VOTIAMO SFIDUCIA PERCHÈ CI SAREBBE CRISI

Matteo Renzi ribadisce la fiducia al governo, perchè dice, prende atto che il presidente del consiglio Giuseppe Conte ha collegato “politicamente il suo nome a quello del ministro della giustizia. E quando si ascolta il presidente del consiglio lo si ascolta con attenzione”. Renzi spiega che “in un paese che vede il debito pubblico andare verso il 160 per cento e la disoccupazione prevista a fine anno del 15 per cento” chi si rifa a una posizione di “patriottismo costituzionale” deve rispettare “ciò che dice il presidente del consiglio se fa parte della maggioranza. Riconosco al presidente del consiglio di aver dato negli ultimi giorni dei segnali importanti sull’Irap, sulla regolarizzazione al fianco del ministro Bellanova, sulle riaperture e tuttavia, signor presidente del consiglio, c’e’ ancora molto da fare”.

Il leader di Italia Viva ricorda a Conte che “se a febbraio il ministro della giustizia ci avesse ascoltato sul Dap ciò che è accaduto sulle scarcerazioni non sarebbe avvenuto. A noi non interessa un sottosegretario ma sbloccare i cantieri e velocemente. Quando noi portiamo delle idee non stiamo, come dice qualche suo zelante collaboratore, cercando visibilità, ma affermando dei concetti”.

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