Bonucci positivo al Covid, cosa succede adesso alla Serie A
Allarme Covid in Serie A dopo il focolaio scoppiato nello staff azzurro e la positività anche di Leonardo Bonucci. Il difensore della Juventus è stato trovato positivo al coronavirus in seguito al test molecolare, dopo i quattro dello staff tecnico annunciati dalla Figc nel dopo-partita di Vilnius. I quattro erano stati posti tempestivamente in isolamento, ma con la positività di Bonucci l'allerta riguarda ora il gruppo giocatori.
Dopo la sosta per le nazionali, c'è però in programma un turno di campionato prepasquale che adesso è in balia dei tamponi. Tutte le squadre sono attese in campo, ma intanto il Sassuolo ha deciso di non schierare in via precauzionale i giocatori azzurri contro la Roma: quindi Ferrari e Locatelli, che erano convocati in azzurro, non saranno della partita contro i giallorossi. Ma lo stesso vale anche per Maldur che era nel gruppo della Turchia. Sono 13 i club che hanno fornito uno o più giocatori alla rosa dei 30 partiti per il tris di gare vittoriose dell'Italia nelle qualificazioni ai mondiali 2022, i quali adesso sono al setaccio dei tamponi, e in isolamento precauzionale nelle loro squadre in attesa poi delle decisioni delle rispettive Asl.
Si aggiungano gli altri giocatori che hanno risposto all'appello delle rispettive selezioni per gli impegni internazionali: non c'è che da aspettare gli esiti e le decisioni delle Asl che, in base anche al numero di positivi, potrebbero anche imporre l'isolamento fiduciario di un intero gruppo squadra, il che comporterebbe lo stop e il rinvio di alcune partite che andrebbero successivamente recuperate.
Intanto c'è da isolare il cluster della nazionale per impedire per quanto possibile che dilaghino le positivià nelle singole squadre di appartenenza. E sono tante quelle con reduci dalle convocazioni nel gruppo azzurro, dal Napoli (Insigne, Di Lorenzo, Megret) all'Inter (Bastoni, Barella, Sensi; del precedente cluster in nerazzurro ora resta ancora fuori solo D'Ambrosio); dalla Fiorentina (Biraghi, Castrovilli) al Bologna (Soriano); tantissimi della Roma (Mancini, Pellegrini, Spinazzola ed El Sharaawy), ma pure Dzeko per la positività del ct della Bosnia). Nella Juve oltre a Bonucci c'è la positività di Demiral. In sostanza nelle prossime 24 ore tutti i club saranno impegnati a una sorta di monitoraggio a tappeto a base di tamponi (antigenici e molecolari) e poi ciascuna Asl deciderà il da farsi sugli ultimissimi referti. Peraltro i tre interisti erano rimasti in forse fino all'ultimo per il ritiro azzurro perchè l'Ats non aveva inizialmente rilasciato il nulla osta a riunirsi col gruppo di Mancini sulla scia del focolaio Covid all'Inter.
Già si accende il dibattito se anche questo campionato, dopo quello dello scorso anno, non sia da considerare a questo punto governato da Covid piuttosto che dai reali valori in campo. Di fatto il calendario ormai dipende dalle autorità sanitarie come è stato già evidenziato dalle partite rinviate causa Covid, come Juventus-Napoli, Lazio-Torino e Inter-Sassuolo. Ora si è aggiunta anche la decisione autonoma di un club, il Sassuolo, di evitare di schierare i giocatori che potenzialmente potrebbero essere stati contagiati in azzurro vista la positività di Bonucci. Accade mentre si stava contemplando l'idea di riaprire gli stadi al pubblico in occasione dell'appuntamento di giugno con l'Europeo.
La Uefa dal canto suo ha già rimosso il limite al 30% della capienza per le partite sotto la sua egida in vista della finale di Champions League a Istanbul, consegnando la decisione alle singole autorità dei Paesi che ospitano le gare. Il fatto è che non in tutti i Paesi la pandemia ha lo stesso andamento: mentre in Gran Bretagna i contagi sono stati abbattuti dalla campagna vaccinale, sul continente la situazione è ancora piuttosto calda specie in alcuni Paesi come la Francia. D'altro canto la riapertura degli stadi è considerata un passaggio fondamentale per rilanciare l'economia del calcio e tutto il suo indotto. Le partite di campionato però sono appese ai test e – le radio locali ne sono un segnale – si moltiplica la domanda se il campionato di Serie A non risulterà condizionato dalle assenze, dai rinvii del calendario e dalle formazioni imposte dalle necessità profilattiche piuttosto che tecniche.
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