Bonus mobili: come funziona e i requisiti per richiederlo
Il rinnovo del bonus mobili nel 2020 è a favore di chi ha avviato dei lavori di ristrutturazione nel 2019 e potrà essere usufruito fino alla fine del 2020 per l’acquisto di mobili.
Oltre alla data di inizio dei lavori di ristrutturazione per avere diritto al bonus mobili 2020 è necessario che l’intervento sia iniziato prima dell’acquisto dei mobili. I pagamenti, però, possono avvenire in ordine libero. Cioè, una volta che l’intervento è partito, i versamenti al mobilificio possono anche precedere i bonifici all’impresa edile.
Bonus mobili: come funziona
Il bonus mobili da diritto a spese agevolate fino a 10mila euro, ovvero detrazione del 50% su una spesa massima di 10mila euro, suddivisa in dieci rate annuali e riservata a chi beneficia anche della detrazione sulle ristrutturazioni. Quando si interviene in singole unità immobiliari, i lavori devono essere come minimo di manutenzione straordinaria (vi rientra, ad esempio, il cambio delle finestre, la sostituzione della porta con un’altra blindata, l’installazione di un climatizzatore a pompa di calore). La spesa per gli arredi può anche essere superiore a quella dei lavori.
Bonus mobili: come richiederlo
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Ovviamente è molto importante avere tutta la documentazione necessaria che dimostri che l’avvio del cantiere è avvenuto nell’anno 2019. L’inizio dei lavori può essere documentato con l’abilitazione amministrativa presentata al Comune oppure con la comunicazione alla Asl (se obbligatoria, tipicamente quando nel cantiere intervengono ditte diverse). Molti dei lavori cui può essere agganciato il bonus mobili, però, ricadono nell’attività edilizia libera. In questi casi, è sufficiente una autocertificazione in carta libera che il contribuente può redigere con il fai-da-te (articolo 47 del Dpr 445/2000), in cui «sia indicata la data di inizio dei lavori ed attestata la circostanza che gli interventi di ristrutturazione edilizia posti in essere rientrano tra quelli agevolabili, pure se i medesimi non necessitano di alcun titolo abilitativo, ai sensi della normativa edilizia vigente» (provvedimento 2011/149646 delle Entrate).
Le spese sono detraibili anche se si paga con il bancomat. Oltre all’acquisto degli arredi, il bonus agevola anche i grandi elettrodomestici di classe non inferiore ad A+ (A per i forni e le lavasciuga). Il pagamento può avvenire con bonifico ordinario, bancomat o carte carte di credito. Nel caso delle card, il pagamento si considera avvenuto nel giorno di uso della carta, e non nel giorno di addebito sul conto. Comunque, oltre alla fattura di acquisto dei beni, va conservata anche:
● la ricevuta del bonifico;
● la ricevuta di avvenuta transazione;
● la documentazione di addebito sul conto (per chi usa le carte).
L’invio all’Enea. L’acquisto di alcuni elettrodomestici (forni, firgoriferi, lavastoviglie, piani cottura elettrici, lavasciuga e lavatrici) richiede una comunicazione all’Enea, da effettuare entro 90 giorni dal collaudo o consegna. L’invio è possibile anche con il fai-da-te e l’eventuale dimenticanza non causa decadenza dal bonus (risoluzione 46/E/2019).
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