Bosco di Malabotta, una magia verde che racchiude storia e natura secolare
Alla scoperta del Bosco di Malabotta.
- La Sicilia offre tanti itinerari per gli amanti della natura.
- Tra questi vi è il bosco che visitiamo oggi, un’area protetta di indiscusso valore.
- Siamo in provincia di Messina, tra alcuni dei borghi più suggestivi.
Oggi ci fermiamo in uno dei boschi più antichi della Sicilia, che ha saputo mantenere al suo interno una straordinaria integrità della flora. Ci troviamo tra i comuni di Montalbano Elicona, Mojo Alcantara, Roccella Valdemone, Tripi e Malvagna, in provincia di Messina. Il Bosco di Malabotta ricade in una riserva naturale e racchiude al suo interno uno dei siti più misteriosi della nostra isola: le Rocche dell’Argimusco, chiamate anche “Stonehenge di Sicilia”. La riserva è caratterizzata da un fitto bosco con alberi centenari, ora aperti a vaste radure abitate dai suini neri, ora con torrenti impervi. Come è facile immaginare da questa semplice introduzione, si tratta di luoghi dal fascino unico, che uniscono natura, leggende e storia: proprio le rocche, infatti, sembrano quasi custodire questi luoghi in cui il verde regna sovrano.
Tra le particolarità, ci sono la Roccia Aquila, la roccia volto di donna e la roccia angelo orante, che devono i nomi alle forme particolari, profili che si vedono soltanto osservando dal punto giusto. Lungo i sentieri, si trovano anche i “cubburi”, costruzioni in pietra simili ai trulli pugliesi o ai nuraghi sardi. Erano postazioni pastorali, ricordi della vita agreste di uomini d’altri tempi. In questi ambienti incantati si scopre la storia ma, ancora prima, si ammira lo spettacolo della natura.
Il bosco di Malabotta è costituito da querce secolari, di oltre 30 metri di altezz), pini, noccioli, castagni, pioppi e aceri.
La faggeta, nel territorio di Montalbano Elicona, si estende per circa 80 ettari. Nelle zone in cui l’azione del pascolo è notevole, il paesaggio è caratterizzato da arbusti di agrifoglio. Il sottobosco ospita il biancospino, la rosa selvatica e lo sparzio spinoso: offre riparo a volpi e cinghiali, donnole e martore. In cielo volano sparvieri, dal falchi pellegrini, poiane, gheppi e aquile reali.
Foto di Davide Mauro
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