Brugnaro: “Apriamo le spiagge o perdiamo turismo storico”. E attacca: “Sindaci lasciati soli”

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Il sindaco di Venezia lancia l'allarme per il turismo. E al governo dice: "Abbiamo bisogno di avere una interlocuzione, non bastano le riunioni notturne tra i presidenti di Regione" Share on facebook Share on twitter Share on whatsapp Share on email Share on print

VENEZIA – Se non si deciderà presto, quando e come riaprire le spiagge “rischiamo di perdere i clienti che abbiamo da 30 anni, tra questi tedeschi e austriaci”, dice a il sindaco di Venezia Luigi Brugnaro intervenendo oggi a ‘Centocittà’ su ‘Radio1’.

“Non è questione di flussi bloccati dalla Croazia, se non apriamo e si danno garanzie alla nostra prima industria che è il turismo”, prosegue il primo cittadino, sottolineando che albergatori, ristoratori, ma anche personale dei musei, artisti e mondo dello spettacolo, hanno bisogno di “norme precise“, perché “vogliono vivere del proprio lavoro e della propria dignità”, non di “sussidi pubblici”. Insomma, “non chiediamo l’elemosina ma solo il diritto al lavoro nel rispetto delle norme sanitarie”, conclude Brugnaro.

“SINDACI LASCIATI SOLI, FATECI FARE DEBITO”

Il documento “Rimbalza Italia”, sottoscritto dai sindaci dei Comuni capoluogo del Veneto, “vale per tutti i sindaci d’Italia, siamo tutti solidali tra grandi città e tra piccoli Comuni”. Perché “siamo stati lasciati soli e siamo in prima linea in una guerra durissima da combattere con le fionde e con le scarpe di cartone di Russia memoria”, dice ancora Brugnaro a ‘Centocittà’ su ‘Radio1’.

“Il nostro esercito siamo noi e continueremo a tener duro. Rischiamo, però, di non farcela da soli. Non c’è un atteggiamento pretestuoso contro il governo. Abbiamo lanciato anche delle idee: se non hanno i soldi, invece di far proclami che a noi sembrano finti, ci facciano indebitare in base ai bilanci che hanno i Comuni“, spiega Brugnaro.

“Oggi è vietato fare mutui per la spesa corrente, in via eccezionale chiediamo un voto parlamentare trasversale che consenta ai Comuni di fare un debito per un anno, sulla base delle capacità di bilancio di ciascuno, che verrà poi ripagato nei prossimi 40 anni: ci pensiamo noi a salvare i nostri cittadini con il nostro patrimonio”. Ma di fatto “abbiamo bisogno di avere una interlocuzione con chi governa, non bastano le riunioni notturne tra i presidenti di Regione, perché sui sindaci viene scaricato tutto”, avverte il primo cittadino veneziano che, nel chiedere ai veneziani di “avere pazienza ed essere regolari con le leggi”, sottolinea però di essere d’accordo con “commercianti, guide turistiche, parrucchieri che vogliono aprire garantendo di lavorare in sicurezza”, e che “devono farlo oggi stesso”, perché “non c’è alcun motivo per non farlo”.

“A VENEZIA TPL DIMEZZATO, USATE MEZZI PROPRI”

A Venezia il servizio di trasporto pubblico locale ha dimezzato i mezzi in circolazione e quindi può trasportare un quarto delle persone di prima. “Quindi è evidente il disagio che stiamo vivendo”, e “devo continuare a consigliare ai miei cittadini, dove è possibile, di usare i mezzi propri il più possibile”, dice il sindaco di Venezia a ‘Centocittà’ su ‘Radio1’.

“Noi abbiamo questo grande problema che essendo una città turistica abbiamo perso gli introiti dei biglietti dei visitatori non solo per il periodo del covid ma così sarà anche per i successivi”, prosegue il sindaco invitando i cittadini a “tenere duro, portare pazienza, non farsi trascinare nelle provocazioni”. Perché bisogna anche ricordare che “molta gente è rimasta in casa per due mesi, ora esce e perde la pazienza”. Insomma, “stiamo soffrendo”, conclude Brugnaro, chiedendo al governo “aiuto per il Trasporto pubblico locale” e il rifinanziamento della Legge speciale per Venezia.

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