Bullismo fenomeno sociale, fondamentale formare gli adulti

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PALERMO (ITALPRESS) – Il bullismo è un fenomeno a cui bisogna riservare particolare attenzione, sensibilizzando i giovani ma anche lavorando sulla formazione degli adulti, per fronteggiare gli atteggiamenti discriminatori e violenti nella società.
“Il bullismo è un fenomeno sociale”, spiega Irene Pasini, docente Cefpas per il corso sul tema della prevenzione bullismo e cyberbullismo, che ne ha parlato in un servizio dell’Italpress dedicato ai giovani e a questo fenomeno. Per Pasini, la retorica secondo cui i bulli hanno “problemi a casa” o altre difficoltà “non sempre è vera”. “In realtà – ha spiegato – il punto è che la società investe sui fenomeni aggressivi. La figura di potere spesso è prepotente. Di conseguenza, quando ci si sposta in un gruppo scolastico si sa che il comportamento più sicuro di sé e prepotente può essere quello che fa alzare di livello nella scala sociale”.
Si tratta di un fenomeno molto delicato che non bisogna sottovalutare e sul quale occorre prestare particolare attenzione. “Ci sono diversi casi e diverse tipologie di bullismo e spesso – ha sottolineato la docente – è sempre un atteggiamento discriminatorio nei confronti di una minoranza, di quello che può sembrare una minoranza o di ciò che non è socialmente accettato. Può essere una persona fisicamente non capace o discriminata per motivi razziali o omobilesbotransfobici. È chiaro – ha aggiunto – che, se lavoriamo su questo, i fenomeni non accadranno più”.
Per affrontare al meglio il bullismo, quindi, la formazione è molto importante, soprattutto perché gli adulti svolgano nel modo corretto il fondamentale ruolo di aiuto e supporto ai ragazzi. ”
“Per la Regione Sicilia – ha evidenziato Pasini – ho seguito una formazione dal Cefpas che era proprio inerente al bullismo, in particolare al bullismo omobilesbotransfobico, per personale dei servizi sociali, educatori ed educatrici. Questo è un elemento che diventa fondamentale perché le figure adulte che si incontrano nelle scuole, che ragazzini e ragazzine incontrano, spesso non sono formate da questo punto di vista. A volte, senza esserne consapevoli, sono per esempio – ha concluso – portatori o portatrici di linguaggio violento”.

– foto Italpress –
(ITALPRESS).

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