Cala il sipario a Eugene, miglior risultato azzurro dal 2003
EUGENE (USA) (ITALPRESS) – L’Italia chiude il Mondiale di atletica di Eugene (Usa) con il settimo posto della staffetta 4×400 femminile: Anna Polinari, Ayomide Folorunso, Virginia Troiani e Alice Mangione corrono in 3:26.45, terza prestazione italiana assoluta di sempre. Mai un quartetto del miglio così in alto ai Mondiali.
Due primati del mondo nella giornata conclusiva: lo svedese Armand “Mondo” Duplantis sale nell’asta a 6,21, scavalcando di un centimetro il precedente limite, da lui stesso ottenuto nel marzo di quest’anno al Belgrado; la nigeriana Tobi Amusan stupisce nei 100hs, correndo in semifinale in 12.12 (+0.9), otto centesimi meglio di quanto fatto dalla statunitense Kendra Harrison nel luglio 2016. In finale, ancora un crono stupefacente per la nigeriana, oro in 12.06, tempo però realizzato con vento oltre il limite (+2.5).
Il Mondiale per il team italiano si chiude con il settimo posto delle ragazze della staffetta del miglio, miglior piazzamento di sempre in un Mondiale in questa specialità. Il loro 3:26.45 non è lontano dal record italiano assoluto, il 3:25.16 realizzato ai Giochi di Rio, collocandosi al terzo posto nella lista italiana di sempre. Un risultato di valore tecnico notevole, impreziosito da tempi parziali di valore (Polinari 52.46, Folorunso 50.77, Troiani 52.37, Mangione 50.85). L’oro va agli Stati Uniti in 3:17.79, ottava prestazione mondiale di sempre, con uno strabiliante split di 47.91 attribuito a Sydney McLaughlin. Argento alla Giamaica (3:20.74), bronzo alla Gran Bretagna (3:22.64).
Una spedizione positiva per la squadra azzurra, che ha colto, soprattutto in termini di finalisti e punti, risultati che mancavano da diverse edizioni. L’oro di Massimo Stano nella 35 km di marcia riporta il tricolore sul gradino più alto del podio dopo un’attesa durata 19 anni (l’ultimo a riuscirci fu Giuseppe Gibilisco nell’asta, a Parigi 2003) e rimette la squadra maschile nel medagliere a 13 anni da Berlino 2009 (la medaglia “postuma” di Giorgio Rubino nei 20km di marcia).
E sempre da 13 anni non si riusciva a ottenere più di un podio nella stessa edizione (con Stano, va a referto anche il magnifico bronzo nell’alto femminile di Elena Vallortigara). Anche in termini di punti e finalisti il risultato è da sottolineare. Il raccolto complessivo è di 39 punti (dodicesimo posto nella speciale classifica che assegna 8 punti al primo classificato di ogni gara e un punto all’ottavo), il miglior risultato dal 2003 a questa parte (a Parigi, 19 anni fa, collezionammo esattamente 39 punti, come oggi). I finalisti sono dieci, divisi in maniera equa tra uomini e donne, pareggiando (ancora) Parigi 2003, e riportando la squadra italiana in doppia cifra dopo un’attesa durata 9 edizioni. Diciannovesimo piazzamento nel medagliere. Agli Stati Uniti il primo trofeo assegnato per la squadra vincitrice della classifica a punti. Gli americani hanno letteralmente dominato il Mondiale: 33 medaglie (13 d’oro), 65 finalisti, addirittura 328 punti. Giamaica (110) ed Etiopia (106) chiudono il trio di testa.
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