Calenda “No al campo largo, serve un centro serio”

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Tempo di Lettura: 2 minutiROMA (ITALPRESS) – «L’unica compagnia a cui ha un senso unirsi è quella in cui ti dicono che cosa vogliono fare per l’Italia. Siccome in quella compagnia lì non c’è un singolo argomento su cui siano d’accordo, dalla Nato all’Ucraina, dal lavoro all’energia, a che cosa ci dovremmo unire? Che proposta è quella del campo […]

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ROMA (ITALPRESS) – «L’unica compagnia a cui ha un senso unirsi è quella in cui ti dicono che cosa vogliono fare per l’Italia. Siccome in quella compagnia lì non c’è un singolo argomento su cui siano d’accordo, dalla Nato all’Ucraina, dal lavoro all’energia, a che cosa ci dovremmo unire? Che proposta è quella del campo largo per governare il Paese nella più difficile fase della storia dell’Occidente?». Così il leader di Azione, Carlo Calenda, in un’intervista al Corriere della Sera risponde a una domanda sul nuovo campo largo.
Per Calenda «questo Paese ha disperato bisogno di un’agenda di governo seria e responsabile e non se ne scorge traccia. A destra come a sinistra».
«La verità è che è tutto una presa in giro. E’ come la Partita del Cuore. Schlein che scherza con La Russa come fossero amiconi dopo che da mesi il Pd gli dà del fascista. E ancora, Renzi che fa della foto con Schlein l’incipit di un cambio di posizione politica che l’ha portato dal far votare La Russa e al dichiararsi erede di Berlusconi a zompare a piè pari e senza condizioni nel campo largo. E’ uno spettacolo, non è più politica. Diciamo la verità, le immagini di quella partita dicono che “il Re è nudo” – sottolinea l’ex ministro -. Ci fanno capire che gli allarmi democratici, le accuse di fascismo e comunismo sono tutte favole che servono a tenere buoni i cittadini. La verità è che il conflitto perenne è uno spettacolo che serve alla destra e alla sinistra per militarizzare gli elettori senza dover portare alcun risultato. Ma intanto hanno allontanato un elettore su due. Questo è l’unico pericolo democratico vero».
«Senza un centro repubblicano pragmatico e serio, questo Paese non regge – dice ancora il segretario di Azione -. Metà della sinistra e due terzi della destra non hanno votato la Commissione europea. Ma come si fa a stare insieme in Italia e uno contro l’altro in Europa Poi uno dice che non contiamo nulla».

– Foto: Agenzia Fotogramma –

(ITALPRESS).

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