Cargo bike e treni elettrici per la consegna merci: il coronavirus sta cambiando (in meglio) la logistica

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Logistica green: una “lezione”arriva dal coronavirus, che non ha fatto crollare del tutto i consumi, ma deviato i principali canali di vendita: digitalizzazione e consegne a domicilio in primis, che hanno fatto tornare in auge i magazzini a corto raggio. Conseguenza? Consegne cargo bici e, ove complicato, trenini elettrici.

Il coronavirus è stata ed è tuttora una tragedia sanitaria e causa di un’importante crisi economica che ha travolto il mondo intero. Centinaia di migliaia di morti in tutto il mondo (l’Italia ha recentemente superato la soglia dei 35.000) e un lockdown in alcuni Paesi particolarmente severo che ha costretto alla chiusura temporanea molte imprese.

Ma in questa tragedia un po’ la Terra ha respirato: a maggio un crollo del 17% delle emissioni , indotto dalla quarantena forzata, ha reso evidente come ove l’uomo si ferma, il Pianeta torna a vivere.

Il coronavirus ha fatto crollare le emissioni globali di CO2 del 17%, riportandole ai livelli del 2006

Purtroppo un po’ ovunque il ritorno alla normalità ha segnato il ritorno a “vecchie normali abitudini”, con fiumi che di blu non hanno più nulla e inquinamento a livelli pre-crisi.

Finisce il lockdown e il fiume Sarno torna nero: la rivincita della natura è durata davvero poco…

L’uomo – è vero – non può fermarsi, ma può e deve cambiare strategia per sopravvivere. E sulla logistica forse qualcosa si è mosso.

“La riorganizzazione dei flussi passa attraverso magazzini di prossimità – spiega Massimo Marciani, Presidente del Freight Leaders Council, durante la presentazione del rapporto ‘MobilitAria 2020’, elaborato da Kyoto Club e CNR IIA – ma anche incentivi all’uso dei lockers per non perdere di vista l’obiettivo della sostenibilità ambientale, ridurre lo stress che si riflette sulle città e migliorare la qualità dell’aria”.

Presentazione di #Mobilitaria2020

Pubblicato da Kyoto Club su Giovedì 28 maggio 2020

Il rapporto ha analizzato gli effetti del periodo di lockdown au Roma, Milano, Torino e Napoli, dove il livello di emissioni e di inquinamento dovuti al settore trasporti hanno segnato, nei mesi di marzo e aprile 2020, una battuta d’arresto, soprattutto sul biossido di azoto (NO2) a Roma (rispetto al 2019 -59% a marzo e-71% ad aprile).

Ma poi, tornati ad una quasi normalità, qualcuno ha cercato anche di riorganizzarsi: il gruppo Bracchi consegna per esempio su mezzi elettrici, un trenino per rifornire i negozi di Zermatt, nelle Alpi svizzere, con software e hi-tech per ottimizzare tutta la catena di fornitura, e cargo bici per i trasporti più brevi.

“La fase di lockdown ha spinto Bracchi Group a fare nuovi passi avanti in termini di digitalizzazione e innovazione tecnologica – spiega Lamberto Facchinelli, sales manager di Basped – Da sempre investiamo molto nell’ambito IT e questo garantisce al nostro customer service visibilità, tracciabilità, tempestività e disponibilità di informazione per i nostri clienti”.

Una terribile crisi può diventare un’opportunità di cambiamento? Se non ora, quando?

Fonti di riferimento: Kyoto Club / Rapporto ‘MobilitAria 2020 / Massimo Marciani/Facebook / Gruppo Bracchi

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