Castelvetro di Modena: tutte le bellezze del borgo emiliano
Adagiato tra le colline dell’Emilia Romagna, il borgo di Castelvetro di Modena si è saputo conquistare negli anni un posto speciale tra le mete da non perdere in Italia, grazie ai suoi panorami da sogno, alla sua enogastronomia eccellente ed alle meraviglie culturali che conserva. Il comune di Castelvetro è stato insignito della Bandiera Arancione del Touring Club, per la cura dei suoi ambienti e per la sua offerta turistica ampia e diversificata, ed è considerato da molti il borgo più romantico di tutta la provincia di Modena. Ammirando questo piccolo villaggio incastonato tra un paesaggio collinare morbido e ricco di vigneti si evince subito quanto sia intimamente legato alla produzione vitivinicola. In questi territori si coltivano infatti etichette d’eccellenza nonché uno dei migliori aceti balsamici, tra i numerosi motivi di orgoglio della popolazione locale, insieme a castelli medievali, imponenti torri, chiese, musei e pittoreschi sentieri escursionistici.
Cosa vedere a Castelvetro di Modena
Il nome del borgo di Castelvetro deriva dall’antico Castrum Vetus, una denominazione per il vecchio accampamento romano risalente al 150 a.C. La zona di Castelvetro era però già conosciuta in era etrusca, e sono molte le epoche storiche che hanno lasciato la loro impronta su questo incantevole perla modenese. Fulcro del nucleo storico del borgo è Piazza Roma, celebre piazzale a scacchiera, simbolo del paese ed estremamente originale. Nonostante il suo fascino antico, la piazza nasce in un’epoca piuttosto recente, tra il 1934 e il 1935, anni in cui furono abbattuti alcuni edifici per creare uno spazio aperto affacciato sulla vallata sottostante il paese.
Successivamente, gli edifici sulla piazza vennero dotati di prospetti sufficientemente in stile per armonizzarsi all’insieme dei palazzi antichi del borgo, e negli anni ‘50 venne realizzata la nota scacchiera bianca e nera oggi immediatamente riconoscibile. Proprio attorno a Piazza Roma, conosciuta anche come Piazza della Dama, sorgono alcuni degli edifici più belli di Castelvetro di Modena, come Palazzo Rinaldi ed il Palazzo Municipale. A dare carattere allo slargo inoltre svettano fiere due alte torri, ovvero la Torre dell’Orologio e la Torre delle Prigioni.
Il panorama di cui godono queste fortunate architetture è a dir poco spettacolare: un poggiamano percorre il perimetro di Piazza Roma e permette di contemplare la natura che circonda il borgo facendo correre lo sguardo lungo la pianura Padana. L’edificio che oggi ospita il palazzo comunale era anticamente noto come Palazzo del Secondogenito e fu abitato da alcuni rampolli della nobile famiglia dei conti Rangoni. Il palazzo venne pesantemente danneggiato dal un terremoto nel XVI secolo, ma ristrutturato con celerità: ci sono tracce storiche che vedono tra gli ospiti della residenza già nel 1564 niente meno che Torquato Tasso, famoso scrittore che fece spesso di Castelvetro il suo rifugio e luogo d’ispirazione.
Il Castello di Levizzano e altri edifici da visitare
La residenza principale della famiglia Rangoni fu in ogni caso un’altra splendida fortezza, posta a nord est dell’abitato, il Castello di Levizzano Rangone. Il Castello sorge in una posizione dominante sulle colline dell’omonima frazione del comune di Castelvetro e nasce come baluardo difensivo contro i temibili Ungari. Appartenuto al marchese Bonifacio di Toscana, padre di Matilde di Canossa, era un tempo un insediamento fortificato che subì corso del XIII secolo numerosi rimaneggiamenti che lo trasformarono in una sfarzosa residenza nobiliare.
La Torre Matildica è una delle architetture che da personalità al Castello, e che è celebre per essere collegata al Palazzo feudale tramite una suggestiva galleria sotterranea, ancora oggi visitabile accompagnati da guide locali e sede dell’Enoteca Comunale. Nel XVI secolo gli edifici che compongono il complesso del castello subirono nuove trasformazioni ed assunsero sempre più una funzione prettamente residenziale, arricchendosi si raffinate stanze affrescate, saloni e loggiati dall’incredibile fascino. Lo charme irresistibile del Castello Levizzano permette oggi a numerose coppie di innamorati di coronare il loro sogno d’amore in una cornice unica: alcune sale del castello sono infatti a disposizione per eventi dal profumo di fiori d’arancio, oltre che per convegni, mostre e attività culturali.
Il Castello ospita inoltre uno degli appassionanti siti museali di Castelvetro di Modena, ossia Rosso Graspa, il Museo del Vino e della Società Rurale, un interessante scrigno di attrezzi agricoli ed utensili per la lavorazione dell’uva e del legno. Spicca tra le sedi artistiche e culturali del borgo modenese anche il MUSA, un Museo dell’Assurdo davvero unico nel suo genere, che raccoglie ottimi esempi d’arte contemporanea, dando voce alla dimensione dell’Assurdo ed al ricco linguaggio di questa espressione artistica. Ulteriore rappresentante della ricchezza artistica di Castelvetro è il museo Fil D’Oro a Palazzo, una mostra permanente di abiti d’epoca dove fare un tuffo tra sete, merletti, velluti e cappelli piumati.
Tra gli edifici religiosi da non perdere ci sono invece la Chiesa dei Santi Senesio e Teopompo, situata in centro centro tra Palazzo Rangoni e la Torre delle Prigioni, che fu distrutta dal terremoto nel ‘500 e ristrutturata, per poi essere sconsacrata nel 1907 ed usata come residenza dalla famiglia Barani. La nuova Chiesa Parrocchiale del borgo, sempre dedicata ai santi Senesio e Teopompo, completa il panorama di siti religiosi di rilievo insieme all’Oratorio di Sant’Antonio da Padova ed a quello di San Michele Arcangelo, situato poco fuori dal paese. Tra via Cialdini e piazza Roma si trova infine un punto di interesse per gli estimatori del buon vino: l’Enoteca Regionale, dove sono conservate più di 200 etichette emiliano-romagnole, nonché una ricchissima collezione di Lambrusco Grasparossa DOP e di Aceto Balsamico Tradizionale DOP.
Castelvetro tra dame viventi e Lambrusco: gli eventi nel borgo
Sono numerosi gli eventi che prendono vita nel borgo modenese durante l’anno, tutti legati ad antiche tradizioni ed alle leccornie gastronomiche di questa regione. Piazza Roma ad esempio viene utilizzata per rievocazioni rinascimentali, e vede in scena negli anni pari un’emozionante Dama Vivente giocata sulla sua pavimentazione a scacchiera, e negli anni dispari la Festa a Castello, che rievoca i festeggiamenti che i Rangone dedicarono al poeta Tasso. Legata invece al concetto di Assurdo è il festival Mercurdo, una manifestazione artistica che riempie le strade di Castelvetro di spettacoli teatrali, musiche ed installazioni, di cui il MUSA è una sorta di versione permanente.
Non potevano mancare poi una celebrazione dell’importante riconoscimento della Bandiera Arancione TCI in scena ad ottobre, occasione perfetta per vedere i filari di vigneti lambrusco grasparossa nel pieno del loro splendore, ed una Sagra dedicata all’Uva ed al Lambrusco, a settembre, un’opportunità per degustare l’importante vitigno modenese, magari perché no accompagnato con del gustoso parmigiano reggiano, oppure da tortelloni, crescentine modenesi, coniglio alla cacciatora, torte di ciliegie o una delle altre infinite prelibatezze che questi territori offrono.