Cavalle torturate nelle “fattorie del sangue” in Islanda: appello per bloccare l’importazione in Italia dell’ormone Pmsg

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Ogni anno, nel silenzio generale, migliaia di cavalle gravide vengono sottoposte a indicibili violenze: costrette ad abortire, picchiate e molestate. Accade in alcuni Paesi americani, ma anche in Europa, in Islanda, nelle strutture che sono ormai tristemente note come le “fattorie del sangue”. Qui questi animali sono sottoposti a massicci prelievi: ad ogni esemplare vengono prelevati fino a 5 litri di sangue a settimana nei primi giorni della gestazione. Il motivo di queste torture? Estrarre la gonadotropina serica equina, un ormone utilizzato per produrre farmaci destinati agli allevamenti intensivi di suini e bovini.

Questi lager per animali hanno attirato l’attenzione internazionale grazie ad un documentario molto crudo, realizzato dall’Animal Welfare Foundation (AWF) e dal Tierschutzbund di Zurigo, che mostra le terrificanti condizioni che riguardano circa 5000 cavalle islandesi, rinchiuse in oltre 100 fattorie del Paese.

L’appello alle istituzioni italiane (in attesa di un divieto europeo sull’uso dell’ormone Psmg)

Proprio un paio di giorni fa abbiamo pubblicato un articolo per accendere i riflettori su questa pratica barbara, molto diffusa in Islanda e in altri Paesi come l’Argentina. Il tema è stato poi ripreso da altre testate giornalistiche e agenzie di stampa, mentre l’Italian Horse Protection (la più grande associazione italiana che si occupa di tutela dei cavalli) ha lanciato un appello ai ministeri della Salute e dell’Agricoltura per vietare l’importazione e l’uso del PMSG nel nostro Paese fino a quando non sarà introdotto un divieto europeo. Una mobilitazione che non può che farci piacere.

Da molto tempo, insieme ad altre associazioni europee ed extraeuropee, denunciamo la pratica crudele dell’estrazione di sangue da cavalle gravide, da cui si ottiene l’ormone Psmg – spiega il presidente di IHP Sonny Richichi – Le condizioni di produzione di questo ormone sono inaccettabili, le cavalle gravide vengono letteralmente torturate: la prima inchiesta risale al 2015 e da allora nuove ricerche hanno portato alla luce ulteriori atrocità legate all’estrazione del sangue per ricavarne l’ormone. L’ultima denuncia, risale al novembre scorso e riguarda le fattorie del sangue in Islanda. Abbiamo supportato le nostre denunce con video girati sotto copertura in Argentina, Uruguay e Islanda.

Come sottolinea l’associazione IHP, la produzione dell’ormone Pmsg non rispetta il principio delle 3R, ovvero replacement, reduction and refinement, su cui si basa la direttiva UE  relativa alla protezione degli animali utilizzati per scopi scientifici.

“Esistono sul mercato numerosi principi attivi sostitutivi del PMSG: la sperimentazione sulle cavalle gravide a nostro parere è illegale perché non soddisfa né i requisiti di indispensabilità né quelli di giustificabilità etica e quindi va messa al bando” aggiunge Richichi.

A favore della messa al bando dell’uso del Pmsg si erano espressi lo scorso anno ben 35mila cittadini italiani, che hanno aderito alla petizione online lanciata dall’Italian Horse Protection, attraverso la quale si chiedeva all’Italia di vietare la commercializzazione del Fixplan, un farmaco a base di Pmsg, prodotto dall’azienda argentina Syntex.

Quando finirà l’era delle fattorie di sangue? Noi ci auguriamo che l’Unione europea intervenga al più presto prendendo una posizione netta per mettere la parola fine a questa crudeltà.

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Fonte: HIP

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