C’è acqua sulla Luna ed è più di quanto si pensava. La nuova straordinaria scoperta della Nasa

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La tanto attesa nuova scoperta relativa alla Luna, già preannunciata dalla Nasa qualche giorno fa, è stata finalmente svelata alle 17 (ora italiana): c’è acqua sulla luna e più di quanto si pensava!

La nuova scoperta è stata resa possibile grazie a SOFIA (Stratospheric Observatory for Infrared Astronomy), l’osservatorio aeromobile più grande del mondo che sfrutta la potenza di un telescopio a infrarossi del diametro di 2,5 metri.

Per usare questo sofisticato telescopio è necessario portarlo a circa 13mila metri di quota (grazie al Boeing 747-100SP). E una volta lassù, dalla stratosfera, volando al di sopra del 99% del vapore acqueo che interferisce con le osservazioni, SOFIA è in grado di scoprire tanti dettagli sul nostro universo altrimenti impossibili da vedere.

L’agenzia spaziale statunitense con un comunicato del 21 ottobre aveva lasciato tutti particolarmente incuriositi, annunciando una nuova entusiasmante (e importante) scoperta scientifica relativa alla luna, resa possibile proprio grazie a SOFIA:

Nel comunicato si leggeva che:

“Questa nuova scoperta contribuisce agli sforzi della NASA per conoscere la Luna a sostegno dell’esplorazione dello spazio profondo. Nell’ambito del programma Artemis della NASA, l’agenzia invierà la prima donna e il prossimo uomo sulla superficie lunare nel 2024 per prepararsi al nostro prossimo balzo da gigante: l’esplorazione umana di Marte già nel 2030. Comprendere la scienza della Luna aiuta anche a ricostruire la storia più ampia del sistema solare interno”

Dopo l’annuncio, non sono trapelate notizie sul possibile contenuto della scoperta ma in compenso sono state diverse le ipotesi formulate in tutto il mondo. La più quotata era che le novità avrebbero riguardato il bacino di depositi di ghiaccio (quindi acqua) all’interno dei crateri del polo Sud della Luna o comunque i poli lunari, le zone dei prossimi allunaggi.

E non si è andati troppo lontani dato che davvero di acqua si tratta come ha svelato la Nasa stessa sulla pagina Facebook del Goddard Space Flight Center.

SOFIA Discovers Water on a Sunlit Surface of the Moon

For the first time, molecular water was discovered on a sunlit surface of the Moon, suggesting water may be distributed across the lunar surface, and not limited to cold, shadowed places. The research, from Goddard postdoctoral fellow Dr. Casey Honniball, was made possible by observations from NASA's SOFIA airborne observatory. https://www.nasa.gov/press-release/nasa-s-sofia-discovers-water-on-sunlit-surface-of-moonThe SOFIA Stratospheric Observatory for Infrared Astronomy is the world's largest airborne observatory, a modified 747 that flies high in the atmosphere to provide its nearly 9-foot telescope with a clear view of the universe and objects in our solar system. Flying above 99% of the atmosphere, SOFIA's infrared instruments picked up the chemical fingerprint unique to water, finding surprising concentrations in the Clavius crater.Water on the surface of the Moon should be easily lost to space because there is no atmosphere to help trap it, raising questions about how the surface water persists. The water could be trapped in tiny glass bead-like structures in the soil that form out of the high heat created by micrometeorite impacts. SOFIA’s follow-up flights will look for water in additional sunlit locations and during different lunar phases to learn more about how the water is produced, stored and moved across the Moon.This new discovery contributes to NASA’s efforts to learn about the Moon in support of deep space exploration. Under NASA’s Artemis program, the agency will send the first woman and next man to the lunar surface in 2024 to prepare for our next giant leap – human exploration of Mars as early as the 2030s. Understanding the science of the Moon also helps piece together the broader history of the inner solar system.

Posted by NASA Goddard on Monday, October 26, 2020

Per la prima volta, in pratica, l’acqua è stata scoperta su una superficie della luna illuminata dal sole, suggerendo che l’acqua potrebbe essere distribuita su tutta la superficie lunare e non solo in luoghi freddi e ombreggiati.

L’acqua potrebbe essere intrappolata in minuscole strutture simili a perle di vetro nel terreno che si formano a causa del calore elevato creato dagli impatti delle micrometeoriti.

La scoperta annunciata oggi è frutto di due studi pubblicati su Nature. Il primo, coordinato dalla Nasa e reso possibile dal telescopio Sofia, il secondo invece condotto dall’Università del Colorado.

La possibile presenza di acqua sulla luna era già nota da tempo ma, finora non vi era la conferma. Ora questa è finalmente arrivata dato che sono state individuate con sicurezza molecole di H2O.

I prossimi voli di SOFIA cercheranno l’acqua in ulteriori luoghi illuminati dal sole e durante le diverse fasi lunari per saperne di più su come l’acqua viene prodotta, immagazzinata e spostata.

Fonte: Nasa

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Da Greenme

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