Città ecosostenibili, ecco dove nasce la lotta al climate change

Condividi
Tempo di Lettura: 2 minuti

L’attenzione ai cambiamenti climatici parte dalle città. Anzi, dalle città ecosostenibili. Di recente 27 hanno firmato la dichiarazione per l’adattamento climatico delle green city. Tra loro ci sono Roma, Milano, Firenze, Napoli, Genova, Bergamo, ma non solo. C’è anche una piccolissima realtà come la sarda Sorradile (360 abitanti circa), che è un’eccezione virtuosa, ma ce ne sono diverse poco sopra i 30mila abitanti. Sono realtà che dietro alla firma, mostrano spesso un’attenzione accentuata all’ecosostenibilità. Ecco qualche esempio.

DALLE RINNOVABILI AL PLASTIC-FREE – Partiamo con Assisi, simbolo delle realtà urbane green, tanto che la Conferenza delle Nazioni Unite sul clima (UNFCCC-COP22) di Marrakech l’ha proposta come laboratorio internazionale per reinventare le città in chiave ecosostenibile. Di recente è stato firmato un protocollo d’Intesa tra Ministero dell’Ambiente e Comune umbro per promuovere la diffusione di pratiche virtuose per la tutela dell’Ambiente. Non solo: l’amministrazione locale ha approvato il progetto di riqualificazione del patrimonio arboreo comunale, stanziando per l’anno in corso 300mila euro. Tale iniziativa prevede anche un programma di georeferenziazione degli alberi, una sorta di catasto del patrimonio arboreo. Assisi aderisce anche alla campagna “plastic free” lanciata dal Ministro dell’Ambiente. Ciò significa un impegno, monitorato dallo stesso dicastero, a eliminare entro 12 mesi dalla firma l’uso della plastica monouso all’interno dell’Amministrazione e anche presso gli esercenti e le imprese del territorio comunale. L’attenzione c’è anche per la mobilità: a proposito, dal venerdì alla domenica circola sperimentalmente una navetta elettrica gratis per tutti, che collega la periferia al centro storico cittadino.

Una veduta di Assisi, una delle 27 città ecosostenibili che hanno firmato la dichiarazione per l’adattamento climatico delle green city, Foto: Pixabay

Dall’Umbria al Lazio, ecco Monterotondo, città di poco più di 41mila abitanti, aderente al Patto dei Sindaci, il più grande movimento mondiale delle città per le azioni a favore del clima e l’energia. L’attuazione di questo patto e del Piano d’Azione per l’energia Sostenibile (Paes) ha permesso di realizzare 13 impianti fotovoltaici e attuare iniziative per l’efficienza energetica degli edifici pubblici oltre ad aver avviato la sostituzione di più di 4mila corpi illuminanti con LED, ottenendo un forte risparmio energetico.

DALLE PICCOLE CITTA’ AI CAPOLUOGHI GREEN – Risalendo la Penisola, si arriva a Casalecchio di Reno, città bolognese in cima alle liste emiliano-romagnole dei Comuni Ricicloni. Alcuni altri come Castelfranco Emilia o Cisterna Latina, i cui rispettivi sindaci e giunte sono state da poco organizzate, dopo le elezioni, hanno voluto subito essere tra i firmatari. Segno di un’attenzione verso le questioni climatiche e ambientali.

Chiudiamo, infine, con Chieti e Mantova, capoluoghi relativamente “piccoli”, con i loro 50mila abitanti circa. Nel primo caso, la città abruzzese si è dimostrata attenta alla riqualificazione urbana, fatta con la giusta attenzione al verde. Per questo la sistemazione prevede la realizzazione di aree a verde per ricreare gli ambienti naturalistici della collina e del bosco; inoltre è stata predisposta una porzione di area a orto botanico. Inoltre sono previste piste ciclabili e addirittura un progetto dedicato ai praticanti della corsa.

Mantova, che lo scorso anno ha ospitato la prima edizione del Forum Mondiale sulle Foreste Urbane, nel 2017 è stata eletta città più vivibile d’Italia, secondo la classifica “Ecosistema Urbano” di Legambiente. Tra le varie azioni green, ha aderito al Paes.

Loading