Claudio Gioè e la sua Sicilia: «Quando vivevo a Roma, cercavo al mercato i tenerumi»
Claudio Gioè, protagonista della fiction Màkari di Rai1, rivela a Tv, Sorrisi e Canzoni perché i set della serie sono diventati i suoi luoghi del cuore. È lui a dare un volto a Saverio Lamanna, lo “sbirro di penna” creato dallo scrittore Gaetano Savatteri.
L’intervista a Claudio Gioè
Tra un paesaggio sul mare e un caso da risolvere, le avventure di Lamanna hanno conquistato il pubblico, letterario e televisivo. Màkari, la fiction di Rai1 ambientata in Sicilia ed ispirata ai romanzi di Gaetano Savatteri, è tornata per il secondo anno, confermando il suo successo.
Mentre attendiamo di vedere il finale di stagione, in onda oggi, lunedì 21 febbraio, scopriamo cosa ha raccontato Gioè. Intervistato da Tv, Sorrisi e Canzoni, l’attore palermitano ha confermato di avere alcune cosa in comune con il personaggio che interpreta, ma anche delle differenze. Il tratto di Saverio che più lo diverte, è «Il suo fastidiosissimo sarcasmo. A me uno così non susciterebbe simpatia. Però è umano, uno di noi».
A caratterizzare ulteriormente il protagonista, sono le dinamiche comiche con l’amico Peppe Piccionello, interpretato da Domenico Centamore: «Con Domenico ci divertiamo molto», spiega Gioè. E, parlando delle mitiche magliette indossate da Peppe, aggiunge: «Con le costumiste ci abbiamo scherzato su: le metterei eccome! Sono iconiche e funzionerebbero come merchandising della serie».
Claudio Gioè, proprio come il “suo” Saverio Lamanna, è tornato in Sicilia dopo aver vissuto a Roma: «Avevo lasciato a Palermo pezzi della mia storia, gli affetti, la famiglia». E aggiunge: «Sono tornato a Palermo per ritrovare il Sud della mia anima».
Gli mancavano tante cose, tra cui il cibo: «A Roma andavo al mercato a cercare i “tenerumi”, che ovunque, tranne a Palermo, vengono buttati. Mentre noi ci facciamo una minestra con la pasta buonissima, un piatto familiare».
Nei suoi ricordi più belli da ragazzo ci sono proprio i luoghi del Trapanese, celebrati dalla fiction Màkari: «San Vito Lo Capo, Castellammare del Golfo, la Riserva naturale dello Zingaro, la Tonnara di Scopello, le cave di marmo di Custonaci. Da ragazzo, nelle mie estati spensierate coi compagni di liceo, quei posti erano un paradiso esotico, l’avventura, a un tiro di schioppo da Palermo».
Non si poteva che concludere con una domanda di rito: ci sarà Màkari 3? Su questo, Claudio Gioè non si espone troppo: «Bisogna chiederlo alla casa di produzione Palomar e alla Rai… So che Gaetano Savatteri sta scrivendo altri soggetti. Certo, sarebbe una gioia e sarebbe anche comodo, perché il set è vicino a casa mia. Io e Piccionello siamo pronti».
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