Clima, Zaia “Il negazionismo produce solo alibi”
Tempo di Lettura: 2 minutiROMA (ITALPRESS) – «Il negazionismo? Non lo condivido neppure stavolta». E’ quanto sostiene il governatore del Veneto Luca Zaia che in una intervista a La Repubblica spiega la sua posizione in tema di ambiente e cambiamento climatico rifiutando i paragoni con la pandemia. “Una conta dei danni? Almeno un centinaia di milioni. Otto giorno di […]
ROMA (ITALPRESS) – «Il negazionismo? Non lo condivido neppure stavolta». E’ quanto sostiene il governatore del Veneto Luca Zaia che in una intervista a La Repubblica spiega la sua posizione in tema di ambiente e cambiamento climatico rifiutando i paragoni con la pandemia.
“Una conta dei danni? Almeno un centinaia di milioni. Otto giorno di pioggia e grandinate, raffiche di vento a 180 chilometri orari. L’effetto, purtroppo, è sotto gli occhi di tutti. Il settore dell’agricoltura è martoriato, soprattutto in alcune zone come quella del veneziano». “Qualche anno fa – continua Zaia – eravamo tutti in allerta per le bombe d’acqua, adesso c’è la grandine che provoca addirittura traumi e situazioni di stress. Io credo che il cambiamento climatico sia nell’ordine delle cose. Non esiste l’immobilità nel clima: i dinosauri scomparsi, i fossili marini in montagna, l’innalzamento della crosta terrestre. Non sono uno scienziato ma questi sono dati oggettivi. E l’uomo preme sull’acceleratore. Diceva Freud che l’uomo è l’unico animale che lascia segni tangibili del suo paesaggio. Anche in negativo».
«Non abbiamo rispettato l’ambiente. I modelli produttivi seguiti e l’antropizzazione del territorio pesano moltissimo.
Abbiamo costruito, interrato i canali, piombato gli argini. Senzaparlare, ovviamente dell’inquinamento. Giusto paragonare quest’emergenza al Covid? No, sono dimensioni non comparabili, la pandemia ha fermato il mondo. Ma il negazionismo, anche in questa materia, non lo condivido. non do tutte le colpe ai cambiamenti climatici. E sono prudente, anche perchè mi capita di leggere – solo per fare un esempio – che nel 1908 c’è stata un’estate più calda dell’attuale. Però il negazionismo mi fa paura” E su Greta Thunberg: non è condivisibile per il suo approccio. Ma sui cambiamenti climatici dobbiamo creare una no fly zone, un posto dove non scontrarsi, dove si possa collaborare senza posizioni precostituite. Anche perchè questo problema tocca da vicino il nostro modello sociale ed economico”.
– Foto: agenziafotogramma.it –
(ITALPRESS).