Coca-Cola, Pepsi e altre marche a confronto: contengono fino a 29 zollette di zucchero per litro, il nuovo test
Tutte le bevande a base di cola, al di là delle marche, hanno delle cose in comune: bollicine, coloranti, conservanti, caffeina (a meno che non si tratti di versioni speciali) e soprattutto, tanto, troppo zucchero!
A confrontare 16 cole presenti sul mercato è stata la rivista svizzera K-Tipp che ha stilato anche una classifica delle migliori, o più propriamente delle “meno peggio”.
Troppo zucchero
Il problema principale delle bevande a base di cola è l’elevato contenuto di zucchero. L’Organizzazione Mondiale della Sanità consiglia di non consumare più del 5-10% del fabbisogno energetico giornaliero sotto forma di zucchero. Si parla di un massimo che va da 25 a 50 grammi ma lo raggiungiamo facilmente, secondo il test, consumando da 2,5 a 5 decilitri della maggior parte delle cole testate.
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I risultati mostrano infatti che in un litro di bevanda a base di cola possono trovarsi fino a 29 zollette di zucchero che corrispondono a circa 100 grammi.
Si va dai 93 grammi per litro di “Organics Simply Cola” di Red Bull ai 115 grammi di “Prix Guarantee Cola” venduta dalla Coop (Elvetica) e, nonostante la presenza di dolcificanti artificiali, anche un litro di “Pepsi” contiene ben 73 grammi di zucchero per litro.
Come è ormai noto, le bevande zuccherate aumentano il rischio di malattie come obesità e diabete e ci sono alcuni Paesi che, per limitarne il consumo, hanno imposto una sugar tax. Leggi anche: Sugar Tax: è ufficialmente in vigore in UK la tassa sulle bevande zuccherate
Anche l’Italia da tempo promette di varare una legge simile ma per il momento la decisione è stata rimandata. Leggi anche: Sugar tax ufficialmente rinviata al 2022, ma gli effetti collaterali dello zucchero allarmano medici e pediatri
L’Ufficio federale svizzero per la sicurezza alimentare, lo scorso maggio ha chiesto ai produttori di bibite analcoliche di ridurre il quantitativo di zucchero nelle loro bevande del 10% entro il 2024. Si tratta di una richiesta bonaria su base volontaria ma, se non ci sarà risposta da parte delle aziende, si rischiano norme governative.
Meglio i dolcificanti artificiali?
Dato che lo zucchero fa male è meglio scegliere allora bevande che usano dolcificanti artificiali? La risposta è NO, aspartame, acesulfame K o sucralosio non sono affatto migliori:
L’Ufficio federale della sicurezza alimentare sconsiglia ai produttori di bevande i dolcificanti come sostituti dello zucchero: vogliono abituare la popolazione a un gusto meno dolce. I dolcificanti possono anche essere un rischio per bambini e adolescenti. Già nel 2014 la Fondazione per la promozione della salute scriveva in un documento di lavoro: i dati scientifici non sono sufficienti per valutare il rischio per la salute dei dolcificanti nei bambini e negli adolescenti. Dovresti “evitare” i prodotti zuccherati artificialmente “se possibile”.
Additivi controversi
Ma lo zucchero o i dolcificanti artificiali non sono il solo problema delle bevande a base di cola. Spesso in queste bibite ci sono additivi controversi. In particolare gli esperti svizzeri segnalano la presenza di molto acido fosforico, sostanza dannosa.
Come si legge sulla rivista:
L’additivo artificiale è spesso nascosto dietro la denominazione “E338” negli elenchi degli ingredienti. Secondo i produttori, l’acido fosforico provoca il “gusto tipico” della cola. Tuttavia, questa sostanza attacca lo smalto e ammorbidisce la struttura del dente. In Svizzera e nell’Ue, il livello massimo di acido fosforico nella cola è di 700 milligrammi per litro. Vivi Kola, Goba Cola e la tedesca Fritz-Kola hanno superato questo valore.
Le due bevande biologiche, “Organics” della Red Bull e la cola biologica dell’organizzazione umanitaria internazionale Oxfam non contenevano acido fosforico. Ma il laboratorio ha trovato piccole quantità di clorato nel prodotto Oxfam e K-Tipp in merito scrive:
Secondo l’Autorità europea per la sicurezza alimentare, i sali dell’acido cloridrico inibiscono l’assorbimento di iodio nella ghiandola tiroidea. Questo può portare a cambiamenti nei livelli di ormone tiroideo. Secondo Oxfam, il clorato proviene dall’acqua di produzione del Limburgo, in Belgio.
Non sottovalutare la presenza di caffeina
C’è poi il “problema” – spesso sottovalutato – della presenza di caffeina in queste bevande.
Un bicchiere di Coca-Cola da 2,5 decilitri di solito contiene circa 25 milligrammi di caffeina. Per fare un confronto: un espresso contiene circa 80 milligrammi di caffeina e una tazza di tè nero 50 milligrammi.
Non poca, dunque, considerando che questa spesso si aggiunge ad altre fonti di caffeina che assumiamo nel corso della giornata e che la cola è bevuta anche dai bambini (per i quali bisognerebbe scegliere la versione senza caffeina, se proprio non si riesce ad evitare del tutto tali bevande).
Ma c’è almeno una buona notizia che emerge dal test: nessuna cola contiene pesticidi.
La classifica delle bevande a base di cola
Tra le bevande analizzate, al primo posto della classifica c’è Pepsi, che è quella che contiene meno grammi di zucchero per litro (73, sempre troppi e infatti il livello di questo ingrediente è giudicato elevato) ma usa anche dolcificanti artificiali. Il quantitativo di acido fosforico è segnalato in verde e dunque considerato innocuo.
A seguire c’è Organics by Red Bull Simply cola con 93 grammi di zucchero per litro e un livello però molto basso di acido fosforico.
La Freeway Cola di Lidl si trova in quinta posizione con 101 grammi di zucchero e 414 milligrammi di acido fosforico, sempre un quantitativo considerato innocuo.
Circa a metà classifica troviamo poi Coca-Cola original taste con i suoi 111 grammi di zucchero per litro e un quantitativo di acido fosforico considerato accettabile.
Nella seguente infografica potete vedere tutte le altre cole prese a campione nel test. Le peggiori che, oltre allo zucchero contengono anche alti livelli di acido fosforico, sono tutte referenze tipiche del mercato svizzero.
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Fonte: K-Tipp
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