Come capire se mio figlio è gay: cosa fare

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Per un genitore tendenzialmente può essere difficile accettare anche che i figli abbiano una sessualità. Scoprire che il proprio figlio è gay può essere veramente traumatico.

Purtroppo i condizionamenti sociali e religiosi possono generare senso di colpa, vergogna, rabbia, ma portano a sviluppare anche un forte senso di protezione, preoccupazione per il suo benessere.

Per molti genitori prima ancora che un problema di accettazione, avere un figlio gay è una questione di comprensione. È qualcosa di così lontano, strano, mai immaginato che proprio non ci si riesce a rapportare.

Come si fa coming out

In una ricerca di Bertone e Franchi (The experiences of family members of gay and lesbian young people in Italy, 2008) si riporta che:

  • Il coming out avviene generalmente fra i 18 e i 25 anni
  • Nel 64% dei casi il ragazzo si rivolge direttamente ai genitori affermando la propria omosessualità, in altri casi i genitori lo hanno scoperto da un’altra persona oppure in un altro modo (ad es. leggendo un diario personale)
  • Solitamente la madre è la figura centrale nelle storie raccontate dai ragazzi, infatti nella maggior parte dei casi è il primo membro della famiglia a (ri)conoscere l’affettività dei figli. Anche i fratelli giocano un ruolo molto importante: sono fra le prime 3 persone alle quali viene esplicitata la propria omosessualità.

Sempre la stessa ricerca fornisce un quadro delle reazioni che seguono il coming out del proprio figlio che può essere utile a comprendere come viene affrontata la questione:

  • I genitori che hanno raccontato le loro reazioni iniziali, hanno riferito di un miscuglio di emozioni contraddittorie. Sullo sfondo è sempre emerso un riferimento forte al legame di famiglia inscindibile e basato su amore e solidarietà infrangibili. Questo viene confermato dalle frasi che più spesso i genitori hanno pronunciato al momento del coming out: “L’importante è che tu sia felice” (88%) e “Mi dispiace che non ero lì per te quando avevi bisogno di me” (69%)
  • La maggior parte dei genitori ha raccontato nell’immediato, di aver provato imbarazzo, di aver pianto, di aver provato paura, di aver provato dolore. La metà delle madri ha dichiarato di essersi sentita fallita come genitore.
  • Il 54% dei padri e delle madri ha poi provato a mettere in discussione la dichiarazione del proprio figlio dicendo: “Sei ancora giovane, non puoi essere sicuro di essere omosessuale”, oppure “Qualcuno ti ha portato fuori strada”.
  • Il 20% dei genitori si è dichiarato, invece, sollevato avendo finalmente compreso che la ragione dei disagi e dei silenzi non era qualcosa di grave (tipico il riferimento alla droga).
  • Poco frequenti, invece, reazioni di rigetto, rabbia o vergogna

Come capire se mio figlio è gay, i segnali

Normalmente la consapevolezza della propria omosessualità arriva con l’inizio dell’adolescenza. Certamente non è una cosa che compare all’improvviso in età adulta. Ci sono comportamenti che potrebbero essere letti come dei segnali. Ad esempio l’avere una spiccata sensibilità, il suo non essere esplicito su possibili fidanzate/fidanzati o il suo nascondersi, ma ovviamente non è possibile stilare un elenco dei comportamenti probabili. Un genitore è dotato dell’istinto necessario per capire se il figlio sta attraversando un periodo particolare e dovrebbe avere tutti gli strumenti per cercare di capirlo e aiutarlo.

Come comportarsi con un figlio gay

Alcune affermazioni sulla possibilità di curare l’omosessualità da bambini con la psichiatria hanno suscitato non poche polemiche. L’omosessualità non deve essere considerata come una malattia.

Perché mio figlio è gay?

L’origine e le cause dell’omosessualità, al momento, sono una questione molto dibattuta. Gli scienziati non hanno raggiunto un consenso sulla questione. La posizione prevalente tende a supporre un’influenza genetica combinata con fattori ormonali, sempre in fase pre-natale. In ogni caso, non è una condizione modificabile dall’esterno né dipendente dalle varie situazioni ambientali-culturali che può incontrare il bambino (per cui, no, non dipende dal fatto se ha due genitori dello stesso sesso).

Un giovane non appena diventa consapevole della sua omosessualità ha bisogno di sentirsi accettato e supportato soprattutto dalla sua famiglia. La sofferenza maggiore deriva infatti dalla mancata accettazione del proprio modo di essere, un forte conflitto rispetto alla propria identità, o per i vissuti di emarginazione e di discriminazione in base alla sessualità. La sofferenza di un bambino o di un adolescente può essere enorme, pensiamo anche alla possibilità di essere bullizzati in contesti, purtroppo, anche familiari.

Mio figlio è gay, cosa devo fare?

Renditi conto che tuo figlio sta attraversando difficoltà tremende. Prendere atto della propria omosessualità e affrontare i pregiudizi possono essere due compiti molto complessi, soprattutto alle scuole superiori. Sii cosciente delle sofferenze che ha subito e sii orgoglioso della sua capacità di riconoscere la realtà.

La cosa migliore è quella di aiutare il proprio figlio nel limitare al massimo il disagio che può nascere nel ragazzo o nella ragazza da quello che viene vissuto come una colpa per la diversità presunta e che invece tale non è. Purtroppo l’omosessualità viene considerata ancora oggi da molti una malattia o un grave devianza di tipo sociale.

Il genitore deve prima di tutto essere convinto del fatto che non si tratta di una patologia, ma di una delle tante varianti della sessualità umana. Il figlio deve essere accettato come persona indipendentemente dal suo orientamento sessuale. È davvero molto importante dare il giusto supporto psicologico e affidarsi ad una psicoterapeuta solo nei casi di omosessualità vissuti con sofferenza psicologica che potrebbero portare a manifestazioni d’ansia e di depressione.

Una delle prime cose da fare è far capire al proprio figlio quanto sei orgoglioso del fatto che abbia avuto sufficiente fiducia in te per dirtelo. Cerca di impostare un dialogo aperto in modo che possiate condividere pensieri, fare domande e affrontare le preoccupazioni. Ricordati che tuo figlio si sentirà probabilmente un po’ confuso e molto nervoso. Cerca di non giudicare e accusare, anche se l’argomento ti mette a disagio.

Ascolta tuo figlio. Non ignorare nulla di ciò che ha da dire e soprattutto non cercare di cambiare l’orientamento sessuale di tuo figlio: non vi riuscirai. Accettalo per quello che è. È la migliore opzione sia per te sia per lui.

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