Come i maglioni natalizi aumentano l’inquinamento da plastica

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C’è chi li ama e chi li detesta, ma ognuno di noi ne possiede almeno uno nell’armadio: parliamo dei maglioni natalizi, decorati con renne, alberelli di Natale e pupazzi di neve.

Chi li ama, da oggi ha un motivo più che valido per non acquistare un maglione natalizio nuovo quest’anno.

Cardigan e maglioni natalizi rientrano infatti tra i capi peggiori prodotti dalla fast fashion, poiché oltre a generare un’enorme mole di rifiuti subito dopo le feste, contengono una grande quantità di fibre di plastica che aumentano l’inquinamento dei nostri mari.

L’ente benefico “Hubbub” ha analizzato 108 capi a tema natalizio venduti in 11 negozi tra negozi fisici e online, rilevando che il 95% dei prodotti è realizzato interamente o in buona parte in acrilico.

L’acrilico era responsabile del rilascio di circa 730.000 microfibre per ogni lavaggio in lavatrice, una quantità cinque volte più da quella prodotta da tessuti misti in poliestere e cotone e circa 1,5 volte più del poliestere. Le particelle di plastica rilasciate da questi materiali raggiungono inevitabilmente fiumi, mari e oceani, inquinando le acque e creando danni enormi per le specie animali acquatiche.

Secondo la ricerca un adulto su tre di età inferiore ai 35 anni compra un maglione natalizio nuovo ogni anno e nei prossimi giorni ben 12 milioni di maglioni a tema natalizio saranno acquistati solo nel Regno Unito. Due maglioni su cinque vengono indossati una sola volta durante i giorni di festa per poi essere gettati.

Chi adora i maglioni natalizi non deve però rassegnarsi a rinunciare a questo capo. Hubbub consiglia di riciclare i maglioni degli anni passati anziché acquistarne di nuovi, scambiare il proprio maglione con quello di un amico, oppure personalizzare a tema natalizio maglioni già in proprio possesso, applicando decorazioni e pompoms.

Per i bambini, si può chiedere ai genitori con figli più grandicelli del proprio per i quali il maglione dell’anno precedente è sicuramente troppo piccolo.

Un’altra alternativa è quella di rivolgersi al mercato dell’usato, facendo sempre comunque attenzione alle etichette: meglio scegliere capi prodotti con fibre naturali, che hanno un impatto notevolmente inferiore sull’ambiente rispetto all’acrilico.

L’obiettivo è quello di limitare il più possibile la produzione di rifiuti e di inquinamento da plastica, non certo quello di smettere di divertirsi durante le feste.

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