Come organizzare un safari in Sud Africa
Un viaggio in Sud Africa è certamente qualcosa che va oltre il nostro “immaginario” e rappresenta senza ombra di dubbio un’occasione superiore alle nostre aspettative, oltre che la certezza di attraversare un’esperienza indimenticabile. Il continente africano attira ogni anno milioni di visitatori, non solo per la sua natura così ricca e diversificata, ma anche per il brivido di avventura che si prova ogni volta che si va alla scoperta di questa terra primordiale.
Il safari rappresenta un vero e proprio viaggio sensoriale; sarà il modo migliore per comprendere ed apprezzare la meraviglia di quello che vi circonda: osservare il ciclo della natura più selvaggia con l’assistenza di guide esperte, nell’unicità dei suoi paesaggi, per godere di una tra le esperienze più eccitanti della vostra vita. Con i suoi 300 Parchi Nazionali e Riserve, il Sud Africa propone esperienze diversissime tra loro. I safari della Savana più turistica, fino a spedizioni nei luoghi più deserti, sconosciuti e inospitali. Ovviamente l’immensità dei luoghi offre climi diversi, a seconda anche del periodo; a tal proposito, sarà importante scegliere la destinazione più adatta al vostro itinerario.
Informazioni utili prima di partire
Clima: ricordiamoci che le stagioni sono opposte rispetto al nostro emisfero boreale. In genere il periodo migliore risulta essere la primavera (Settembre/ Ottobre); per affrontare un safari nella zona di Johannesburg il periodo ideale è compreso tra Maggio e Ottobre; a Sud, nella zona di Città del Capo, è ideale da Novembre ad Aprile, mentre a Sud-Est (la zona di Durban) è preferibile il periodo da Maggio a Settembre.
Periodi no: i mesi estivi (Novembre/Febbraio) registrano la presenza di un gran numero di turisti da tutto il mondo, così che le poche strutture adeguate si vedono costrette ad aumentare i prezzi fino a raddoppiarli. A Dicembre la parte a Sud-Est è soggetta ad un clima torrido e insopportabile, mentre venti fortissimi investono Città del Capo con un’elevata umidità e piogge intense.
Organizzare un Safari in Sud Africa: alcune “dritte” prima della partenza
Abbattere i costi
Se si vogliono contenere i costi, bisognerà optare per i campi-tenda anziché le strutture moderne con formula “All-Inclusive”. Un safari organizzato dai classici tour operator propone tariffe comprensive di itinerari, vitto e alloggio, bevande ed escursioni davvero poco accessibili.
Utilizzare un operatore locale
Le guide locali, le compagnie di safari e l’ospitalità degli abitanti di alloggi privati, offrono tariffe migliori rispetto alle compagnie di viaggio internazionali. In particolare, la scelta di un operatore locale rappresenta la giusta opportunità di prezzo economica. Oltre al costo più basso, i professionisti del turismo locale, garantiscono una maggiore disponibilità e una gradita ospitalità.
Viaggiare durante la bassa stagione
In Africa, la bassa stagione di solito coincide con la stagione delle piogge, quando i prezzi dei safari e degli alloggi si abbassano molto. Tuttavia, i prezzi minimi non sono l’unico incentivo di viaggio in questo periodo; le piogge rinvigoriscono la natura e spesso coincidono con la nascita dei piccoli per molti dei più conosciuti erbivori della Savana, così come il birdwatching, che nella stagione più umida è facile da praticare riservando grandi soddisfazioni. Purtroppo la troppa abbondanza di cibo e acqua, fa’ si che gran parte delle mandrie selvatiche si disperdano nelle immense aree di pascolo e risultino difficili da individuare e fotografare.
Self-Drive
Nel caso in cui preferiate assaporare il viaggio in totale libertà, dovreste prendere in considerazione il tipo di safari Self-Drive. Noleggerete un fuoristrada da guidare in autonomia tra parchi e riserve naturali. I vantaggi sono numerosi: è possibile personalizzare l’itinerario in base alle preferenze, e se vorrete, potrete apportare variazioni al programma in qualsiasi momento (alloggi, soste ect). Molti veicoli self-drive sono dotati di una tenda mobile, posizionata sul tettuccio offrendo in questo modo una sistemazione spartana ed economica.
Le zone migliori
Parco Nazionale di Pilanesberg
Partendo da Johannesburg la mattina all’alba, si raggiunge il parco in poco meno di due ore e mezzo: un’area protetta di circa 500 mq, circondata da tre anelli concentrici di colline che formano il cratere di un vulcano estinto, tra i più grandi esistenti, con rari tipi di roccia e vegetazione unica al mondo; al centro un piccolo lago artificiale e oltre 400 varietà di uccelli. Un luogo singolare tra i numerosi parchi e territori africani, in cui concentrare le emozioni più disparate.
Isimangaliso Wetland Park
Nella Provincia del KwaZulu Natal (costa orientale) si trova invece l’Isimangaliso Wetland Park, la terza area protetta più grande del Sud Africa e oggi patrimonio UNESCO. Il parco copre un’area di 32.000 ettari e comprende ben 8 diversi ecosistemi. L’emozione di partecipare ad un safari in notturna, alla ricerca dei Big Five che si mostrano soltanto dopo il crepuscolo, oppure scegliere un’escursione in barca per imbattersi in ippopotami e coccodrilli lungo l’estuario di Santa Lucia.