Compiti per le vacanze estive: favorevoli o contrarie?

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La scuola è finita, i figli iniziano le loro vacanze di tre mesi e hanno i compiti da svolgere. Ad accompagnare tutto questo la ormai consueta polemica sui social tra favorevoli o contrari. Ci sono genitori che si lamentano dei compiti assegnati ai figli, altri che pubblicano felici la scelta dell’insegnante di non dare compiti, altri che sostengono l’importanza dei compiti a casa.

Compiti per le vacanze estive: favorevoli o contrarie?

Tre mesi sono tanti, forse fin troppi per permettersi di non fare nulla. In molti altri paesi i periodi di vacanza sono meglio distribuiti durante il corso dell’anno. Noi siamo assolutamente favorevoli ai compiti per le vacanza e vi spieghiamo il perchè.

Come prima cosa pensiamo che il bambino debba abituarsi ad un metodo e questo metodo di studio debba essere il suo e non quello guidato dalle maestre. È importante che un bambino fin dalla prima elementare si abitui ad avere delle scadenze e a organizzare il suo tempo anche in base a delle priorità. Con l’aiuto dei genitori è molto importante che il bambino inizi a fare delle tabelle di marcia e a diluire i compiti sul lungo periodo a disposizione in modo da non trovarsi all’ultimo momento con gran parte del lavoro ancora da svolgere.

I compiti delle vacanze non devono essere percepiti come un peso ma come un valore aggiunto, un allenamento, un ripasso di quanto appreso durante l’anno scolastico. Infatti questa tipologia di compiti non dovrebbe introdurre cose nuove non fatte a scuola ma dovrebbe permettere al bambino di rinforzare le sue conoscenze e recuperare eventuali lacune. In questo modo il bambino potrà sentirsi più sicuro una volta rientrato a scuola e prendersi il tempo necessario per allenarsi in un contesto non condizionato da orari e verifiche.

Se i genitori si lamentano dei compiti assegnati al figlio non anno altro che rendere il tutto ancora più complicato. Il consiglio è quello di dedicare un’ora al giorno ai compiti diversificando le materie sulla settimana, in modo tale che il bambino non si annoi. Per molti genitori affiancare il bambino durante lo svolgimento dei compiti può essere fonte di stress. In questo caso lasciate che il bambino provi a svolgerli da solo e poi rassicuratelo con un controllo da parte vostra. Innervosirsi non serve a nulla e rende il tutto ancora più pesante.

Se il bambino non ha voglia di fare i compiti non forzatelo, fategli semplicemente capire che li dovrà recuperare nei giorni successivi e lasciate che sia lui a decidere il da farsi.

Quando iniziare i compiti per le vacanze

Il nostro consiglio è quello di lasciare passare almeno un paio di settimane dalla fine della scuola prima di iniziare a fare i compiti. Dopo un anno scolastico intenso è giusto che il bambino si prenda una pausa. Poi iniziate a suddividere le diverse attività sulla settimana lasciando comunque qualche giorno libero.

Luglio potrebbe essere il mese dedicato interamente ai compiti. Si alterneranno le materie, i giorni di riposo e le attività in famiglia per rendere i compiti delle vacanze meno antipatici secondo la tabella di marcia. Ad Agosto, di solito, si riesce a fare qualche giorno di vacanza al mare, in montagna o magari un viaggio più o meno lungo con tutta la famiglia. In questo periodo secondo l’esperta sarebbe bene sospendere i compiti per le vacanze (lo stesso vale se questi periodi di vacanza si fanno a luglio).

Per aiutare il bambino a quantificare il lavoro e a suddividerlo si consiglia di fare un conteggio delle pagine da fare quotidianamente.

Lunedì: due pagine di italiano; due pagine di storia; due pagine di geografia;
Martedì: due pagine di matematica; due pagine di scienze; due pagine di inglese;
Mercoledì: due pagine di storia; due pagine di arte; due pagine di italiano;
Giovedì: due pagine di inglese; due pagine di matematica; due pagine di scienze;
Venerdì: due pagine di geografia; due pagine di arte; due pagine di matematica.

Leggere libri durante le vacanze estive

Fondamentale è abituare il bambino a leggere libri, fin dalla prima elementare. I libri aiutano i bambini ad acquisire competenze e strategie per muoversi nella realtà di tutti i giorni e li preparano ad affrontare le difficoltà della vita quando saranno grandi. La lettura è uno strumento di conoscenza. Storia dopo storia, fiaba dopo fiaba i piccoli osservano come muoversi per affrontare la vita, per non farsi cogliere impreparati.

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