Comprare meno è meglio che comprare “green” sia per il pianeta che per la tua felicità

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Le nostre abitudini d’acquisto rappresentano uno tra i principali fattori che influiscono sui cambiamenti climatici.

Molti di noi acquistano più prodotti rispetto al necessario: che si tratti di abbigliamento, mobili, automobili, gadget elettronici, scarpe o cibo, tendiamo a comprare anche ciò che non ci serve, spesso solo perché ci piace qualcosa o perché lo percepiamo come un buon affare. percepito come un buon affare.

Questo rappresenta un problema perché la produzione di qualsiasi bene di consumo richiede risorse, e le risorse del Pianeta sono limitate. Inoltre, ciò che non ci serve realmente, si accumula nelle nostre case e creare disordine, prima di finire irrimediabilmente a intasare le discariche.

Poiché le scelte che facciamo influenzano la salute del pianeta, è importante conoscerle, comprenderle e valutarne le conseguenze.

Per questo, un gruppo di ricercatori ha analizzato le abitudini dei millenial, che al momento rappresentano la categoria di consumatori più influente, nonché quella più attenta alle tematiche ambientali.

I ricercatori hanno valutato gli acquisti di 968 giovani a partire dal primo anno di college e fino a due anni dopo il college, analizzandone i consumi, i comportamenti ambientalisti, il benessere e la soddisfazione personale e finanziaria.
Il team di ricerca era particolarmente interessato a confrontare gli effetti di due tipologie di comportamenti tra i giovani: la riduzione dei consumi e gli acquisti orientati verso prodotti ecologici.

I partecipanti più consumisti ma sensibili all’ambiente, hanno mostrato di avere difficoltà a ridurre i propri acquisti, ma tendono a comprare prodotti ecologici così da poter soddisfare il loro bisogno di possedere oggetti senza sentirsi eccessivamente in colpa verso il Pianeta.
Secondo i risultati dello studio, però, questa categoria di “materialisti ecologisti” non godono di un maggior benessere e non si sentono più soddisfatti, rispetto ai consumatori tradizionali.

Nei giovani che invece sono risultati meno consumisti, la riduzione degli acquisti sembra apportare un maggiore benessere personale e un minore disagio psicologico.

Possedere meno sembra essere in grado di farci sentire più soddisfatti e più felici. Avere molti beni materiali, infatti, provoca una quantità di pensieri legati ai debiti sottoscritti per acquistarli, alla manutenzione e alla gestione degli oggetti. Diminuendo il numero di oggetti posseduti, ci si sente più alleggeriti e più liberi.

Inoltre, i meno consumisti hanno dimostrato di impegnarsi di più in comportamenti finanziari proattivi associati a un migliore benessere personale, a una maggiore soddisfazione finanziaria e generale e a un minore stress psicologico.

I risultati di questo studio mostrano come la frugalità e il minimalismo rappresentino la scelta più ambientalista ed ecologica, nonché quella maggiormente in grado di farci stare meglio.

Comprare meno, riparare che si ha, non effettuare acquisti compulsivi o superflui è meglio che comprare “green” sia per ridurre l’inquinamento sia per migliorare la soddisfazione personale.

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Tatiana Maselli

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