Con la gamba amputata corre 104 maratone in 104 giorni e ci insegna a superare i nostri limiti

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104 maratone in 104 giorni. Un’impresa straordinaria per Jacky Hunt-Broersma che ha iniziato a correre dopo l’amputazione di una gamba a causa di un cancro. Oggi festeggia i quattromila trecento chilometri percorsi in totale e un possibile Guinness World Record per il maggior numero di maratone consecutive (per la verifica ci vogliono tre mesi).

Quando corre la quarantaseienne Jacky Hunt-Broersma si sente libera. “Quindi ho deciso di fare qualcosa di veramente folle”, aveva scritto la maratoneta sui propri social annunciando la sua impresa, ovvero quella di voler sfidare l’attuale record femminile di maratone che è di 95 giorni.

“Spero che questo ispiri gli altri a uscire dalla loro zona di comfort e provare qualcosa di nuovo e vedere veramente di cosa sei capace. Può sempre dare di più, non per forza deve essere un’impresa folle. Fammi sapere cosa farai quest’anno per spingerti un po’ oltre”, scrive ancora. Quarantasei anni, Jacky Hunt-Broersma, la scorsa settimana  ha portato a termine la 104esima maratona consecutiva (si era prefissata il termine di 102).

Nata e cresciuta in Sud Africa, la donna ha poi vissuto in Inghilterra e nei Paesi Bassi e la corsa rappresenta per lei una rinascita. Nel 2002 in Olanda le viene diagnosticato il sarcoma di Ewing, un raro tipo di cancro alle ossa, il che le è costato l’amputazione della gamba sinistra. Per due anni Jacky Hunt-Broersma ha dovuto metabolizzare ciò che le era successo: era viva ma non aveva più una gamba. Una storia che racconta sui social: l’imbarazzo iniziale, il sentirsi diversa, osservata, il vestirsi in maniera comoda per non far vedere la protesi. Ma nel 2016 qualcosa è scattato in lei: ha deciso di rinascere e soprattutto di correre. E di non fermarsi più.

Tutta la sua impresa in questo video:

Inizia con 10 chilometri e piano piano diventa coach di resistenza spingendo anche altre persone ha superare i propri limiti, gli stereotipi e i pregiudizi. La donna pensa a un record: superare le 95 maratone finora stabilite da Alyssa Amos Clark. Grazie ai social ha raccolto dei fondi per Amputee Blade Runners, un’organizzazione senza scopo di lucro che fornisce protesi da corsa.

“Correre ha inciso mentalmente ma al contempo ha mostrato quanto può essere forte il mio corpo. Mi ha dato una totale nuova accettazione di chi sono e che posso fare cose difficili”.

Raggiunto un obiettivo, Jacky Hunt-Broersma pensa già al prossimo: la Moab, una corsa di 386 km nello Utah. Una maratoneta che ha sfidato i propri limiti e ci insegna a non arrenderci.

Qui la raccolta fondi per regalare una protesi ai corridori

Fonte: Jacky Hunt-Broersma/Instagram

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