Congiunti fuori regione, famiglie e amori divisi dai confini regionali

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Dal 4 maggio scorso, come sappiamo, il nostro Paese è entrato nella ormai nota Fase 2. Tra le novità introdotte ormai tre settimane fa, abbiamo apprezzato la possibilità di incontrare i congiunti, cioè parenti e affetti stabili, nella regione di residenza.

Successivamente, sempre all’interno della stessa regione, è stato dato il via libera anche alle visite agli amici ed è stata eliminata l’autocertificazione per giustificare i propri spostamenti.

Addio certificazione e sì alle cene con gli amici: le novità dal 18 maggio

La vita sta tornando lentamente alla normalità per la maggior parte della popolazione, anche grazie alla riapertura di molte attività, ma ci sono alcuni cittadini per i quali non è così: sono i “Congiunti fuori regione“, cioè tutte quelle persone divise da un confine e che ancora non possono incontrarsi.

Lo spostamento tra regioni è infatti ancora consentito solo per motivi di lavoro, urgenza o necessità e l’autocertificazione non prevede che si possa varcare il confine per rivedere i congiunti.

Non solo amori a distanza ma anche genitori, figli, fratelli, sorelle, nonni, nipoti, fidanzati che spesso vivono a una manciata di chilometri ma a cavallo tra due regioni e che non hanno mai percepito l’esistenza di un confine fino a oggi.

Un gruppo numeroso di cittadini che in alcuni casi ha affrontato il lockdown in completa solitudine e a cui ora telefonate, chat e videochiamate non bastano più.

Sono stati mesi terribili per tutti ma purtroppo la mia agonia non è ancora finita. Un governo ha deciso che se le persone che ami si trovano fuori dalla tua regione non hai il diritto di vederle. Mentre la vita degli altri va avanti la mia si è fermata. #congiuntifuoriregione

— Manuela (@Manuela65044517) May 19, 2020

Per cercare di far sentire la propria voce, i Congiunti fuori regione si sono organizzati in un gruppo Facebook che conta oggi oltre 5000 membri e in una raccolta firme che ha superato le 13mila adesioni.

La loro richiesta è semplice: non essere equiparati a turisti e poter rivedere i propri affetti, con tutte le precauzioni del caso e senza dar luogo ad assembramenti, come da tempo è consentito all’interno della propria regione.

Vorrei spiegare ancora una volta che i #congiuntifuoriregione non sono una massa di irresponsabili. Sono famiglie e coppie che vogliono incontrare le persone che amano, in sicurezza, proprio come avete fatto voi il #4maggio #lockdownitalia @GiuseppeConteIT

— Martina Curró🌻 (@curro_martina) May 20, 2020

Alcune Regioni, tra cui Emilia Romagna, Veneto, Marche, Piemonte e Toscana, hanno ascoltato le loro richieste aprendo i confini alle Province o ai Comuni confinanti, grazie all’adozione di ordinanze e di accordi bilaterali.

Nella maggior parte dei casi è però ancora impossibile incontrare i propri cari e chi ha affetti oltre i confini dovrà aspettare il 3 giugno, data in cui al momento è previsto lo spostamento interregionale per tutti.

Fonti di riferimento: Congiunti e fidanzati fuori regione/Il Sole 24 ore

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