Contagi tra i giovani, a Bologna Merola pronto a stretta su movida

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Dopo la notizia di 10 studenti positivi dopo una festa Erasmus, il sindaco di Bologna valuterà con il prefetto se far scattare nuovi provvedimenti

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BOLOGNA – I contagi tra i giovani preoccupano il Comune di Bologna, che è pronto a correre ai ripari contro la ‘movida’ che non rispetta le norme Covid. Senza escludere nulla: nemmeno un nuovo giro di vite sulle piazze come già accaduto per San Francesco. Se qualcuno pensa di fare quello che gli pare, per dirla col sindaco Virginio Merola, “ha sbagliato città”. Anche alla luce del focolaio con 10 studenti positivi scoppiato in città dopo una festa Erasmus, Merola annuncia possibili “interventi puntuali” sulla movida. I locali, certo, ma “anche le feste cosiddette private creano gli stessi problemi”, sottolinea il primo cittadino. Che al momento si tiene le mani libere sul provvedimenti da adottare, ad esempio sulle piazze: “lo valuteremo con il prefetto, se necessario dare un altro segnale sicuramente lo daremo. Le chiusure dei locali parlano chiaro, a proposito di libertà responsabile. Dopodiché dove si determinano migliaia di assembramenti ci vogliono battaglioni di polizia per intervenire, quindi dobbiamo trovare una strategia preventiva che eviti questi assembramenti”.

Assembrarsi è la peggiore cosa da fare, questa non è libertà, è menefreghismo– dice Merola questa mattina in Città metropolitana per il summit con la giunta regionale-. Rifaremo il punto anche con il prefetto e le forze dell’ordine perché ci sia da questo punto di vista la necessaria attenzione”. Merola esclude però l’obbligo di mascherina sotto i portici, come richiesto nei giorni scorsi in Consiglio comunale, “perché già la si deve tenere se c’è meno della distanza di un metro”. Invece “dobbiamo capire che in alcune zone della città questi assembramenti in particolare nei weekend non sono il ritorno alla normalità, sono l’esatto contrario”. A gennaio, sottolinea ancora il primo cittadino di Bologna, “potremmo avere il vaccino, l’ultimo miglio però è decisivo, sarebbe fallimentare in questo momento tornare ad ipotesi di chiusure. Dobbiamo insistere in particolare con i giovani per far comprendere che è vero che sono meno esposti ma il problema è che trasmettono agli altri. Per questo faccio un appello, al quale se necessario seguiranno ulteriori provvedimenti perché non si vanifichi il grosso lavoro che abbiamo fatto fino ad oggi”.

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