Contatto pelle a pelle dopo il parto: i benefici per mamma e bambino
Il contatto pelle a pelle è un’altra di quelle pratiche semplici quanto efficaci capaci di aumentare le probabilità di successo dell’allattamento al seno. Rappresenta anche il quarto passo per diventare Ospedali amici dei bambini secondo L’Organizzazione mondiale della sanità e l’UNICEF. La definizione di contatto pelle a pelle è molto semplice: consiste nel mettere i neonati a contatto diretto sul petto della mamma subito dopo la nascita senza l’interferenza di indumenti.
Il tempo minimo consigliato subito dopo il parto è di un’ora, per dare la possibilità al bambino di attaccarsi al seno senza forzature e nel rispetto dei suoi tempi. Ovviamente dove si ha la possibilità si può continuare finché la mamma lo desidera. Anzi, va incoraggiato con pazienza proprio questo tipo di comportamento. Si tratta infatti di un momento importante per insegnare alle neomamme a comprendere quando il neonato è pronto per poppare e rispondere così alle sue necessità con rapidità. Il personale sanitario presente deve essere formato a dovere per fornire tutto l’aiuto necessario.
Contatto pelle a pelle: istruzioni per l’uso
Durante il contatto pelle a pelle il bambino è nudo, coperto solo sulla schiena da un panno. Viene appoggiato a pancia in giù sul petto scoperto della mamma. È importante che il bambino abbia naso e bocca liberi per respirare. Il piccolo può così sentire il battito del cuore della mamma, il suo respiro ed il suo odore. Si tratta di sensazioni familiari per lui, che lo tranquillizzano e lo aiutano ad abituarsi a un ambiente diverso.
Anche durante i giorni successivi alla nascita il contatto pelle a pelle resta un’ottima pratica da portare avanti. Non ci sono limitazioni, si può fare quando e per quanto si vuole. Si tratta di occasioni importanti per costruire un rapporto madre e figlio saldo fin da subito. I due infatti imparano a conoscersi e a capirsi con grandi benefici sul lungo termine.
Contatto pelle a pelle: i benefici
È notevole constatare quanto siano potenti i benefici di questa semplicissima pratica, a partire dalla buona riuscita dell’allattamento al seno. L’attaccamento precoce al seno facilita l’uscita del latte, poiché ne aumenta la produzione e, soprattutto, facilita l’attacco del piccolo. Per i neonati si tratta di un gesto del tutto naturale che però richiede il tempo e la pazienza di lasciare le mamme e i loro bambini insieme dopo la nascita. A questo serve anche il rooming-in.
Inoltre, attraverso il contatto pelle a pelle, è possibile normalizzare e rendere stabili il battito cardiaco, la respirazione ed il livello di zuccheri nel sangue del neonato. Il calore del corpo della mamma fa sì che non abbia freddo e si preservi la giusta temperatura corporea. Sono tutti elementi che facilitano, come già detto, un ingresso nel nuovo ambiente che sia il meno traumatico possibile. Il contatto con la mamma rilassa infatti il bambino e ne riduce lo stress facilitando anche il sonno. Infine ne beneficia la relazione mamma e figlio: il contatto favorisce il legame e aiuta a conoscersi.
Contatto pelle a pelle anche con il papà
Terminato il turno della mamma, la prima ad abbracciare il nuovo arrivato per ovvi motivi, tocca al papà. Il contatto pelle a pelle è raccomandato anche per loro. I benefici sono gli stessi, sia in termini di salute del neonato che di relazione padre-figlio. Il bambino impara così anche a riconoscere il battito del cuore, il respiro e l’odore del papà e a individuare in lui fin da subito un punto di riferimento in mezzo a tanti volti nuovi.
È importante lavorare fin da subito a costruire una relazione tra i due e non rimandare questo importante processo addirittura mesi dopo la nascita. Un papà può e deve essere presente fin da subito in tutti i momenti della vita nel figlio ed essere capace di rispondere a ogni suo bisogno. Le conseguenze sul lungo termine sono positive per le mamme, spesso troppo stressate, e per i papà stessi, capaci di sentirsi responsabili e all’altezza del proprio ruolo. I benefici per i figli sono impressionanti soprattutto sul lungo termine.
Contatto pelle a pelle e cesareo, si può?
Allattare e stare insieme al proprio bambino e cesareo sembra un binomio impossibile il più delle volte. Per fortuna non è così. Serve sempre un’adeguata preparazione del personale sanitario e, ovviamente, valutare caso per caso le condizioni della mamma. Se mamma e bambino stanno bene è importante farli incontrare il prima possibile senza inutili opposizioni. Anzi, è utile istruire la mamma sulle posizioni più comode per allattare e stare a contatto con il suo piccolo senza sentire troppo dolore.
Nel mentre che la mamma non può, che sia per poco o più tempo, il papà si rivela un prezioso alleato capace di sostituirla nel contatto pelle a pelle mentre si riprende. In questo modo attorno al bambino si può già costruire quella calma che solo l’ambiente familiare può dare.