Coronavirus: 10mila visoni uccisi con il gas negli allevamenti olandesi per paura del contagio

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Tutti uccisi con il gas perfino i cuccioli, i corpi saranno smaltiti e gli allevamenti sanificati. In Olanda in questi giorni, si sta consumando l’ennesimo orrore: diecimila visioni saranno abbattuti dopo che alcuni animali erano risultati positivi al coronavirus. Respinto il ricorso presentato da un gruppo di animalisti, sono già morti in 1500. Il mese scorso, le autorità sanitarie avevano stabilito un nesso fra due casi di contagio da coronavirus e gli allevamenti, dove le persone ammalate lavoravano.

Mercoledì scorso, il governo olandese ha ordinato l’abbattimento ufficiale, noi eravamo stati tra i primi a denunciare ciò che sta succedendo. I visoni allevati in dieci strutture del Noord-Brabant, dove sono stipati complessivamente più di 20mila animali da pelliccia, erano risultati positivi al nuovo coronavirus. Da lì la decisione di uccidere tutti gli animali e chiudere gli allevamenti. Noi abbiamo parlato tante volte di queste terribili fattorie dove i cosiddetti ‘animali da pelliccia’ vivono da automi in piccole gabbie, ammassati l’uno sull’altro e costretti a stare tra escrementi e cadaveri.

Nonostante il mondo della moda sia abbracciando una filosofia più etica, nei Paesi Bassi ci sono 140 allevamenti di visoni che esportano 90milioni di pellicce l’anno. Secondo il portavoce della Food & Wares Authority olandese,Frederique Hermie: “Saranno smantellate solo le strutture dove ci sono stati animali infetti”. Nei Paesi Bassi, la produzione dovrebbe chiudere il ciclo nel 2024, sempre troppo tardi, considerando che ogni anno muoiono 60milioni di visoni. Adesso arriva questa ennesima strage. Gli animalisti avevano cercato di bloccare l’abbattimento, ma il via libera è arrivato dopo che il tribunale di Amsterdam ha bloccato il ricorso presentato dalle associazioni.

“La conferma che i visoni degli allevamenti olandesi hanno contagiato alcuni lavoratori con il COVID-19, da ulteriore prova che questo settore va fermato. In questi allevamenti vivono migliaia di visoni, in gabbie sporche e affollate e in condizioni stressanti, non molto diverse da quelle dei mercati di fauna selvatica, attualmente al centro delle preoccupazioni globali. Il fatto che oltre ad essere estremamente crudele, l’allevamento di animali da pelliccia possa fungere da incubatrice per i coronavirus, dovrebbe essere ragione sufficiente per porre fine a questa industria e reindirizzare il mondo della moda verso il “fur-free”. Per i Paesi Bassi, i tre anni che mancano al 2024, comportano dei rischi inutili. Il Governo olandese e quelli di tutti i paesi produttori di pellicce come Danimarca, Polonia, Francia, Italia, Cina, Finlandia, Spagna e Stati Uniti, devono impegnarsi per difendere gli animali da questa pratica brutale e proteggere la salute pubblica”, spiega Joanna Swabe, direttrice delle Relazioni Istituzionali per Humane Society International Europe.

Fonti: Nu.Nl/Bd.Nl/Weekbladvoordeurne.nl/The New York Times/The Guardian

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