Coronavirus, a Modena i bimbi interrogano il Comune: “In classe a turni? E le mascherine?”

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Una quinta elementare ha fatto una videolezione diversa, incontrando il presidente del Consiglio comunale: gli alunni hanno chiesto di sapere come dovranno comportarsi Share on facebook Share on twitter Share on whatsapp Share on email Share on print

ROMA – Hanno tanta voglia di tornare a scuola e rivedersi dal vivo anziché su un monitor, ma sono anche preoccupati per le modalità del rientro in classe (“Distanziati? A turni? Con la mascherina?”) per il quale, pare ormai certo, dovranno attendere settembre. Allo stesso modo si chiedono se dovranno indossare la mascherina anche quando, dal 4 maggio, potranno finalmente andare nei parchi, dopo due mesi di isolamento domestico.

Sono i temi che stanno più a cuore a bambini e ragazzi in questo momento, come emerso a Modena dal dialogo tra gli alunni di quinta C della scuola elementare S. Agnese e il presidente del Consiglio comunale Fabio Poggi.

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LA VIDEOLEZIONE CON IL COMUNE

L’incontro, programmato da tempo, avrebbe dovuto svolgersi nella sala consiliare nell’ambito delle attività che la presidenza del Consiglio sta portando avanti da inizio anno sui temi della democrazia e del governo della città, ma l’emergenza sanitaria ha trasformato l’appuntamento in un incontro virtuale.

Così, dopo l’appello e la verifica dei compiti a casa, le maestre Cristina Piccinini e Rossana Cirillo hanno presentato ai loro alunni in videolezione “il presidente Poggi”, che ha spiegato ai ragazzi funzione e compiti del Consiglio e della giunta, del sindaco e degli assessori.

Il confronto, poi, si è spostato rapidamente sui temi di stretta attualità. “I ragazzi – spiega Poggi – si sono rivelati interessati ad aspetti legati all’emergenza Covid-19 e al modo in cui è stata affrontata dall’amministrazione comunale, soprattutto agli aspetti sanitari e a quelli legati alla scuola che li toccano più da vicino. Hanno chiesto chiarimenti sulle modalità con cui sono state distribuite le mascherine e, non solo hanno dimostrato di conoscere le disposizioni in vigore per il contenimento del virus e di osservarle scrupolosamente, ma hanno anche dato prova di senso di responsabilità, preoccupandosi di come dovranno rispettarle quando lunedì 4 maggio potranno finalmente tornare nei parchi”.

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