Coronavirus, Ance Roma: “Bene le azioni messe in campo dalla Regione Lazio, ora sburocratizzare”

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"Nella Capitale chiuso il 90% dei cantieri": lo ha detto Nicolo' Rebecchini, presidente di Ance Roma-Acer Share on facebook Share on twitter Share on whatsapp Share on email Share on print

ROMA – “A Roma e’ chiuso oltre il 90 per cento dei cantieri. E’ chiuso per decreto tutto il privato, mentre sul pubblico va avanti soltanto qualche cantiere emergenziale, come la manutenzione degli ospedali”. Lo ha detto Nicolo’ Rebecchini, presidente di Ance Roma-Acer, in un colloquio con l’agenzia Dire.

“BENE AZIONI REGIONE LAZIO, MA ORA SBUROCRATIZZARE”

“Ho molto apprezzato le azioni messe in campo dalla Regione Lazio” per contrastare la crisi di liquidita’ delle imprese causata dall’emergenza coronavirus, “ma ci aspettiamo tantissimo in termini di sburocratizzazione. Il vero problema che ci mette paura piu’ del virus non e’ la decrescita economica, ma il botto economico che il Paese rischia di fare se allo stanziamento di fondi non segue parallelamente una modalita’ di atterraggio di questi fondi, che non puo’ essere quella di prima”.

Secondo Rebecchini la priorita’ “e’ rimettere in ordine i vari ruoli istituzionali preposti al controllo dei fondi, senza sovrapposizioni. Bisogna capire che siamo in un momento emergenziale, le richieste che veranno fatte sono di natura economica e finanziaria per fare opere, ma queste opere quanto prima si devono riversare sulla collettivita’. Con questo non chiediamo di uscire dalle regole, ma di sburocratizzare la macchina del Paese e accorciare i tempi il piu’ possibile perche’ non si possono tenere chiusi nei cassetti i fondi gia’ stanziati, ad esempio in attesa di nominare dei commissari. I sindaci, per esempio, possono essere i commissari di una serie di opere”.

“LAVORI RISTRUTTURAZIONE PRIVATI SONO FERMI”

I proprietari di case in ristrutturazione, che hanno i lavori fermi da meta’ marzo a causa delle disposizioni per contrastare l’emergenza coronavirus, dovranno rassegnarsi ad aspettare che il governo apporti delle modifiche e riapra all’edilizia residenziale privata.

“Le indicazioni generali del governo sono chiare: si deve rimanere a casa e limitare le modalita’ di lavoro ai servizi strategici, essenziali e necessari per la sicurezza. Terminare un appartamento non risponde a questi requisiti- ha spiegato Rebecchini- Mi rendo conto che ci sono situazioni al limite, per esempio se un’impresa ha terminato degli alloggi, i clienti hanno gia’ organizzato il trasloco e manca solo il lavoro del pittore. In queste situazioni forse si puo’ sostenere che e’ possibile andare avanti studiando tutti i sistemi di protezione. Al momento pero’ le disposizioni sono chiare”. Per questo “come associazione di categoria stiamo collaborando per mandare avanti gli appalti pubblici, che hanno un interesse pubblico”.

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