Coronavirus, avviso di garanzia a Conte e ministri. La Procura: “Atto dovuto, denunce infondate”
- Redazione
- 13/08/2020
- Politica
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Insieme agli avvisi di garanzia, anche una relazione della procura che definisce "infondate e dunque da archiviare" le notizie di reato Share on facebook Share on twitter Share on whatsapp Share on email Share on print
ROMA – “Il Presidente del Consiglio Conte e i Ministri Bonafede, Di Maio, Gualtieri, Guerini, Lamorgese e Speranza hanno ricevuto una notifica riguardante un avviso di garanzia da parte della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Roma”. Lo riferisce una nota di Palazzo Chigi.
“L’avviso riguarda la trasmissione al Collegio di cui all’art. 7 della citata legge cost. n. 1/1989 degli atti di un procedimento penale iscritto per i delitti di cui agli artt. 110, 438, 452 e 589, 323, 283, 294 c.p., che origina da varie denunce da parte di soggetti terzi provenienti da varie parti d’Italia”.
P. CHIGI: PER PROCURA ATTO DOVUTO, DA ARCHIVIARE
“La trasmissione da parte della Procura al Collegio, in base alle previsioni di legge, e’ un atto dovuto. Nel caso specifico tale trasmissione e’ stata accompagnata da una relazione nella quale l’Ufficio della Procura ‘ritiene le notizie di reato infondate e dunque da archiviare’“. Lo rivela Palazzo Chigi nella nota che rende noto l’avviso di garanzia arrivato al governo a seguito delle denunce sull’epidemia.
“Il Presidente del Consiglio Conte e i Ministri Bonafede, Di Maio, Gualtieri, Guerini, Lamorgese e Speranza hanno ricevuto una notifica riguardante un avviso ex art. 6, comma 2, legge cost. n. 1/1989 da parte della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Roma. L’avviso riguarda la trasmissione al Collegio di cui all’art. 7 della citata legge cost. n. 1/1989 degli atti di un procedimento penale iscritto per i delitti di cui agli artt. 110, 438, 452 e 589, 323, 283, 294 c.p., che origina da varie denunce da parte di soggetti terzi provenienti da varie parti d’Italia. La trasmissione da parte della Procura al Collegio, in base alle previsioni di legge, e’ un atto dovuto. Nel caso specifico tale trasmissione e’ stata accompagnata da una relazione nella quale l’Ufficio della Procura ‘ritiene le notizie di reato infondate e dunque da archiviare'”, si legge.
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